appello di un pezzo del pd siracusa

Corsa alla Regione, “mantenere alleanza con M5S per sostenere Chinnici”

Ci sono pezzi del Pd siciliano che non condividono la scelta di rompere l’alleanza con il M5S. O meglio, se è impossibile per il segretario Enrico Letta riallacciare l’intesa in vista delle Politiche, almeno non si rompa il quadro progressista in Sicilia, soprattutto dopo le Primarie del 23 luglio che hanno sancito il successo di Caterina Chinnici, candidata alla Presidenza della Regione.

L’appello del Pd Siracusa

L’appello giunge da Siracusa, da un componente di spicco del Pd, Salvo Baio, esponente storico della sinistra siracusana.

Mantenere campo progressista in Sicilia

“Ci si augura che il quadro delle alleanze nazionali non abbia ricadute sulle Regionali e che Caterina Chinnici abbia il sostegno dei CinqueStelle siciliani” spiega Salvo Baio che, comunque, ritiene errata la decisione del Pd di tagliare i ponti, su scala nazionale, con il M5S. Una mossa che, secondo l’esponente del Pd Siracusa, rischia di aprire un enorme varco al Centrodestra nella sfida elettorale del 25 settembre.

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“Scelta di escludere il M5S sbagliata”

“Non convince la scelta – dice Baio – del Pd di escludere dall’alleanza di centrosinistra i CinqueStelle i quali sono fatti oggetto di un durissimo attacco mediatico e politico, scagliato da più parti in quanto ritenuti responsabili di aver acceso la miccia che ha fatto cadere il governo Draghi”.

9 punti del M5S sono di sinistra

“C’è poi la questione – analizza l’esponente del Pd di Siracusa – dei famosi nove punti proposti dal M5S. Alcuni di essi erano assolutamente condivisibili, anzi erano considerati “di sinistra” da esponenti di primo piano del Pd come Boccia e Orlando”. Ma saltato il Governo Draghi,  il Pd, che è stato un partito che ha sostenuto lealmente e convintamente il governo Draghi, ha deciso di non allerarsi con il M5S” spiega Baio.

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L’analisi

Baio analizza la scelta politica compiuta da Letta.  “Ridotto all’osso, Enrico Letta – dice Baio – ha fatto il seguente ragionamento: non posso impostare la campagna elettorale difendendo l’operato di Draghi e facendo della sua agenda una bandiera, avendo come alleato un partito che è corresponsabile della fine anticipata della legislatura. Se da un lato ciò è comprensibile, dall’altro non si può negare che il centrosinistra rischia di perdere una notevole quantità di voti (i sondaggi danno i CinqueStelle al 10 per cento) che secondo l’Istituto Cattaneo incideranno in modo rilevante nei collegi uninominali. Inoltre, si rischia di mandare al Paese un messaggio non dico di resa, ma di rassegnazione alla vittoria del centrodestra”

 

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