Aveva deciso di trasferirsi a Siracusa per ricominciare una nuova vita, insieme alla sua famiglia, dopo diversi anni trascorsi in Costa Rica. La scelta l’aveva meditata con la moglie per consentire ai figli di avere un’istruzione migliore in un posto caldo, sotto l’aspetto climatico, quanto quello che stavano per lasciare.

La vicenda

Da quando ha messo piede a Siracusa, oltre 2 anni fa, questa famiglia è incappata in una serie di incubi, tra burocrazia lenta e licenze di autorizzazioni edilizie tutt’altro che chiare, capaci di fargli dilapidare soldi e tempo prezioso. I protagonisti di questa vicenda, assistiti dall’avvocato Doriana Alaimo, hanno già rifatto le valigie per trasferirsi da tutt’altra parte, in una regione del Centro Italia.

L’inizio dell’incubo

Tutto ha inizio quando il capo famiglia contatta un’agenzia immobiliare per acquistare una proprietà: la scelta  cade su un appezzamento di terreno, ricadente nell’area delle Mura dionigiane, nella zona nord di Siracusa, sottoposta a vincoli paesaggistici. Secondo quanto fa sapere il legale della famiglia, che ha assunto la difesa nei mesi scorsi, i proprietari avrebbero garantito, con tanto di documentazione, la possibilità di edificare.

Il controllo della Soprintendenza

E così, una volta acquisito il terreno, il nuovo proprietario avrebbe assunto un direttore dei lavori per avviare il cantiere solo che subisce una verifica da parte della Soprintendenza, per cui quegli interventi non possono essere realizzati.

L’uomo cade dalle nuvole e tira fuori le autorizzazioni che gli erano state consegnate dal vecchio proprietario dell’immobile, rivendicando il diritto a potersi costruire la casa. Nel frattempo, il Covid19 fa la sua apparizione, inizia il lockdown e la faccenda si tira per le lunghe ma non avendo un posto in cui andare a vivere e completato il trasloco dal Costa Rica, la famiglia è costretta a prendere una casa in affitto.

Il ricorso al Tar

Il capo famiglia, ormai esausto come la moglie ed i figli, di recente, ha presentato un ricorso al Tar ed ha avviato altre azioni legali. “Al netto di come andrà, sotto l’aspetto legale, ho deciso di andarmene – racconta l’uomo a BlogSicilia – perché siamo davvero esausti. Ricominceremo da un’altra parte”.