“Chiediamo al Mise una posizione chiara e misure certe per la zona industriale di Siracusa”. Lo afferma la deputazione regionale e nazionale del M5S, al termine dell’incontro in prefettura, a Siracusa, per discutere della crisi del Petrolchimico di Siracusa, minacciata da un crollo senza precedenti per diversi fattori, dal piano per la Transizione ecologica che mette alle porta le imprese petrolchimiche e dalle sanzioni dell’UE al petrolio russo, previste per gennaio 2023, che, di fatto, costringerebbero Lukoil a lasciare le due raffinerie.

L’affondo al ministro della Lega

Nel suo affondo, la deputazione grillina ha citato il Mise, il ministero dello Sviluppo economico, guidato da Giancarlo Giorgetti, uno dei leader della Lega, a cui viene lanciato un altro messaggio. “Non muta la nostra idea di transizione energetica, ma ribadiamo che per applicarla bisogna prima che ci sia una idea di industria, altrimenti non ci sarebbe cosa innovare in chiave green”, dicono ancora parlamentari e deputati del Movimento 5 Stelle.

Appello all’unità

Allo stesso tempo, i parlamentari grillini hanno lanciato un appello all’unità di tutte le forze politiche per trovare una soluzione e salvare il Petrolchimico, dove lavorano circa 8 mila persone, tra lavoratori diretti e dell’indotto. “Bisogna fare arrivare al governo, anche grazie al tramite della Prefettura, un messaggio univoco e coeso. Non è tema su cui dividersi” spiegano Paolo Ficara, Stefano Zito, Filippo Scerra, Maria Marzana, Pino Pisani e Giorgio Pasqua.

“A breve sarà nota la posizione – aggiungono i parlamentari del M5S – ufficiale dell’UE, in particolare in merito all’embargo al petrolio russo da gennaio. Torneremo, quindi, ad incontrarci per analizzare uno scenario, a quel punto, delineato. Riteniamo necessario coinvolgere Confindustria e le altre parti sociali, insieme a quelle forze politiche che vorranno condividere una linea non di divisione ma di unità territoriale”.

Il prefetto

La deputazione ha anche fatto sapere che “il prefetto Scaduto ha già provveduto ad informare della preoccupante situazione le competenti strutture governative”.