“L’embargo sul petrolio russo metterebbe in ginocchio l’impianto di Siracusa con effetto domino su tutto il
petrolchimico. Il Governo apra un tavolo per trovare soluzioni”.

Allarme dei sindacati

Lo affermano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiletc Uil regionali e provinciali che chiedono al Governo nazionale di “farsi carico della situazione critica, convocando subito un tavolo di confronto per prospettare le possibili soluzioni se lo scenario ipotizzato dovesse diventare realtà”.

Collasso della zona industriale

Secondo i sindacati, con nuove sanzioni la russa Lukoil andrà verso il collasso ed avrà un effetto domino su tutta la zona industriale che rappresenta per l’economia locale quasi il 60 per cento del Pil, poco meno del 10 per l’intera Sicilia.

Banche chiudono rubinetti

I sindacati dei chimici di Cgil, Cisl e Ui ricordano che “ da quando le banche hanno chiuso a Lukoil le linee di credito, questa acquista solo petrolio russo. Il blocco delle forniture determinerebbe dunque- sottolineano- il fermo dell’impianto producendo uno squilibrio con ripercussioni in tutto il petrolchimico, sull’economia dell’area e di
tutta l’isola al cui Pil il petrolchimico dà un grosso contributo”.

“Occorre dunque evitare- concludono i vertici delle tre sigle- di trovarsi impreparati di fronte alle possibili misure conseguenti alla crisi internazionale, discutendo subito sulle soluzioni da adottare”.

Il Patto per la raffinazione

Sulla questione è già intervenuta Confindustria Siracusa che al Governo nazionale ha chiesto interventi, tra cui l’applicazione di una norma esistente, il Patto per la raffinazione che consentirebbe al settore di poter usufruire di risorse, attraverso l’impiego di una parte delle accise  e dell’IVA per investimenti legati ad un piano di abbattimento del Co2.

“Va necessariamente rimodulato – dice il presidente di Confindustria Siracusa – un PNRR che non ha preso in considerazione le imprese energivore o vanno trovati fondi ad hoc: le nostre aziende dovranno farsi carico, con adeguati accompagnamenti,  di trasformazioni epocali per mantenersi in piedi”.

 

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