L’inchiesta della Procura della Repubblica di Siracusa e dei carabinieri dovrà accertare le cause del crollo di una parte del tetto di un’aula dell’istituto comprensivo Giuseppe Bianca di Avola.

Per il momento, la scuola è inaccessibile dopo la decisione da parte dell’amministrazione comunale di compiere delle verifiche in tutto l’immobile, ristrutturato di recente con un fondo di 2 milioni di euro come sostenuto dal sindaco, Rossana Cannata.

Studenti trasferiti

Gli studenti sono stati trasferiti in altri edifici per consentirgli la continuità didattica ma sulle ragioni di quel cedimento, che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, tenuto conto che l’incidente si è verificato poco prima del suono della prima campanella, un gruppo di genitori qualche sospetto ce l’ha.

La denuncia di 12 genitori

In particolare, 12 mamme hanno presentato una denuncia al commissariato di polizia di Avola, in cui sostengono che già nel 2022 ci sarebbero stati dei sentori su quello che sarebbe potuto accadere.

“Nel 2022 controsoffitto precipitato”

Secondo quanto dichiarato dalle querelanti, “nel mese di ottobre del 2022, all’uscita di scuola una volta terminate le lezioni, i nostri figli ci riferivano che un pezzo di controsoffitto era precipitato sui loro banchi mentre si trovavano all’interno dell’aula, fortunatamente senza nessun ferito”.

Le stesse mamme di questi alunni, nella loro denuncia, ricordano di aver parlato sia con il sindaco sia con la dirigente scolastica, i quali avevano assicurato che “i tecnici avevano effettuato i sopralluoghi del caso”, riferendo “che la scuola era in sicurezza“. Abbiamo provato a sentire il sindaco di Avola per commentare questo aspetto denunciato da questo gruppo di genitori.

Le domande della Città che vorrei

L’associazione La Città che vorrei ha posto una serie di domande all’amministrazione in merito alla vicenda del crollo del tetto della scuola Bianca.

“Se e quando è stato adottato l’indirizzo politico della giunta sulla sicurezza delle scuole comunali; quali sono stati le misure e gli interventi per verificare e vigilare sulla sicurezza delle scuole; quali opere sono state realizzate con i due milioni di euro cui si è fatto cenno nelle varie dichiarazioni della sindaca; se i controsoffitti sono stati progettati e realizzati in conformità alla normativa vigente; come sono stati affidati i lavori e l’incarico al tecnico che ha redatto la relazione tecnico strutturale; se risulta a verità che alla Scuola “G. Bianca” è stato realizzato un impianto fotovoltaico che non è stato mai attivato; se per la Scuola “G. Bianca”, così come per le altre Scuole, è stato rilasciato il certificato di prevenzione incendi (SCIA antincendi);quali progetti di adeguamento antisismico per la “G. Bianca” e per le scuole di Avola sono stati presentati per essere finanziati con il PNRR; se è vero che, con una tempestività degna di miglior causa, dopo il crollo del controsoffitto e prima dell’arrivo dei Carabinieri sono stati rimossi i calcinacci”.

Campisi, “si faccia chiarezza”

Sulla vicenda, è intervenuto anche il consigliere comunale di opposizione, Nino Campisi. “La tutela dei nostri ragazzi deve sempre essere l’obiettivo primario di una società civile – sostiene il consigliere Nino Campisi – ed è inaccettabile il pericolo che stavano correndo gli alunni e insegnanti, che solo la fortuna ha evitato. Come sia stato possibile il disastroso evento è un fatto che impone immediata verifica e chiarezza per accertare, in primo luogo se ci sono
ancora altre fragilità nella struttura della scuola e le eventuali responsabilità sull’accaduto”

 

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