Prima della sua demolizione, l’attraversamento del sottopasso che univa via Agatocle e via Diaz, nell’area della Borgata, era visto, per molti siracusani, con brivido. Pochi metri ma sufficienti per inalare odori nauseabondi per via dell’immondizia, lasciata marcire per giorni, e dell’urina, sparsa ovunque.
Ponticello latrina
Anzi, nell’immaginario di molti residenti, quel passaggio è stato sempre identificato come un vespasiano, un luogo da cui stare lontani, frequentato, di tanto in tanto, da tossicodipendenti in cerca di posti discreti e di persone al limite dell’incontinenza.
Il parco nell’area della Borgata
Quest’opera, realizzata alla fine del 19esimo secolo perché qui un tempo, transitavano i treni, non c’è più, travolta da un’ambizioso progetto dell’amministrazione comunale di Siracusa che intende costruire in una vasta porzione della Borgata un parco grande, corredato da panchine, alberi, piante e piste ciclabili.
La stucchevole polemica
Solo che è sorta una polemica sull’abbattimento del “Ponte latrina” a seguito delle dichiarazioni del Soprintendente di Siracusa, per il quale, sussistono delle prescrizioni per il mantenimento della struttura.
Il vincolo della Soprintendenza
Insomma, il Comune di Siracusa non ne avrebbe tenuto conto e così in poche ore, a Siracusa, è montata una polemica sul mantenimento di un vespasiano, con pochissimo valore storico, al punto che stavolta associazioni legate al patrimonio storico della città, solitamente molto sensibili su questo tema, hanno snobbato la vicenda.
Il sindaco
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, tirato dentro questa stucchevole polemica, è intervenuto con un comunicato. “Al momento non posso – ha detto il sindaco – che prendere atto, non senza una certa sorpresa, di quanto dichiarato dal Soprintendente e, soprattutto, non desidero innescare alcuna polemica istituzionale. È di tutta evidenza che il tema ha natura tecnica e mi aspetto che i nostri uffici chiariscano celermente e senza alcun indugio se esista un contrasto tra il progetto approvato dal dirigente del Comune e i pareri della Soprintendenza”.
I nostalgici da social
Naturalmente, la vicenda ha fatto il giro delle chat ed è stato tra gli argomenti più dibattuti sui social in cui sono emerse diversi pareri, tra cui quelli dei cosiddetti nostalgici, che, pur di tornare ai fasti della giovinezza, sarebbero ben lieti di ripristinare la città a cavallo tra gli anni 70 ed 80.
I nemici “ra cuntintizza”
E così, c’è chi, oltre al ponticello latrina, “rimpiange” pure il vecchio passaggio a livello in corso Gelone, quando i treni attraversavano la città, paralizzandone il traffico. Del parco, soprattutto per i bambini, del verde, delle piante, ai nostalgici ed ai “nemici ra cuntintizza” non frega proprio nulla.
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