- Petizione online del Comitato Stop Veleni contro la costruzione di un deposito Gnl nel porto di Augusta
- Gli organizzatori si sono rivolti al sindaco per dire di no al progetto
- Il sindaco ed il consiglieri comunali hanno già dato il loro parere favorevole al sito di stoccaggio
Una petizione online contro la realizzazione di un deposito di Gnl nel porto di Augusta è stata organizzata dal Comitato Stop Veleni di Augusta. L’iniziativa è rivolta al sindaco, Giuseppe Di Mari, perché compia un passo indietro.
Il progetto
Il progetto è stato presentato nelle settimane scorse dai vertici di Confindustria Siracusa in occasione di una seduta in Consiglio comunale, incassando il parere favorevole non solo dei rappresentanti dell’assemblea pubblica ma anche quello del sindaco, per il quale ” lo sfruttamento del Gnl potrebbe rappresentare una svolta per l’intera area industriale, da sempre ancorata al greggio”.
Pure il Partito democratico, con l’ex assessore regionale, Bruno Marziano, ha “sposato” il piano per la realizzazione del deposito del Gnl, un gas naturale liquefatto, usato per il rifornimento di veicoli industriali come gli autocarri per trasporto merci o autobus dotati di serbatoio criogenico. Secondo quanto indicato nel progetto, il sito di stoccaggio sorgerà a ridosso di una banchina.
“Sicurezza a rischio”
Per i componenti del Comitato Stop Veleni, invece, la presenza di un deposito di gas è molto pericolosa in virtù della vicinanza degli stabilimenti del Polo petrolchimico. “Ciò significa un traffico maggiore di navi gasiere e autotreni, con conseguente maggiorazione dell’inquinamento dell’aria”.
“Quest’area è già fortemente industrializzata e considerata a “Elevato rischio di crisi ambientale”, con impianti in esercizio da circa 70 anni e frequenti “sfiaccolamenti” con immissione in atmosfera di gas nocivi per l’ambiente e per la salute. Non solo, la zona portuale individuata, come tutto il territorio siracusano, è ad elevato rischio sismico ed ivi transitano e sostano navi militari anche a propulsione nucleare”.
Industria green
Secondo gli esponenti del Comitato Stop Veleni, “occorre realizzare, qui come altrove, un’impiantistica che decongestioni una zona così martoriata dal punto di vista sanitario e ambientale. Bisogna voltare pagina e captare risorse per progetti realmente green che escludano ogni rischio eventuale e aggiuntivo sulla popolazione, specie sulle generazioni più giovani”.
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