“E’ arrivato il provvedimento di sospensione dell’Aia rilasciata a luglio dalla Regione Sicilia per il depuratore IAS
oltre all’avvio delle procedure di revoca”. La conferma del provvedimento è del presidente nazionale Legambiente
Stefano Ciafani, nel corso della presentazione al Senato di proposta di emendamento al decreto Salva Lukoil.

L’incidente probatorio

L’impianto, che tratta i fanghi della zona industriale ed i reflui dei Comuni di Priolo e Melilli, è sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale della Procura di Siracusa ed in corso un incidente probatorio, iniziato nei giorni scorsi, per accertare se vi sono le condizioni perché la struttura possa riprendere a funzionare o se, invece, va chiusa in modo definitivo.

L’Aia rilasciata dalla Regione

La Regione, dopo il sequestro, aveva emesso una nuova Autorizzazione integrata ambientale, che si sarebbe tradotta in investimenti, nell’ordine di 20 milioni di euro, perché l’impianto tornasse a norma, evitando forme di inquinamento, come quello delle acque, contestate dai magistrati.  Ma dopo la richiesta di sospensione dell’Aia da parte dell’amministratore giudiziario, preoccupato di disperdere soldi pubblici perché il sospetto che la struttura sia compromessa è alto, la Regione ha deciso di procedere in questo senso.

I timori dell’amministratore

Infatti, come scrive l’amministratore “le prescrizioni imposte con l’Aia e speficatamente quelle che impongono la realizzazione di nuovi impianti, diverranno superflue laddove verrà accertata la fondatezza dei rilievi dell’Autorità giudiziaria e confermato che gli utenti che producono sversamenti al di fuori dei limiti che l’impianto di depurazione, così come esso è attualmente, può trattare, ed in particolare quelli provenienti dai cosiddetti “grandi utenti” si dovranno, infine distaccare”.

L’iniziativa del Pd

Il senatore del Pd, Antonio Nicita, ha presentato un emendamento per salvare il depuratore Ias.  L’obiettivo del Pd è di “blindare” l’impianto Ias, dandogli una copertura normativa allo scopo di mantenere la produzione e salvare i posti di lavoro. E lo si chiarisce in un passaggio dell’emendamento.

“Inoltre, qualora vi sia una assoluta necessità – si legge nel comunicato diffuso dal senatore Nicita e dal deputato regionale del Pd, Tiziano Spada – di salvaguardia della produzione e dell’occupazione, si attribuisce al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica la facoltà di autorizzare la prosecuzione dell’attività produttiva di tali stabilimenti, per un periodo di tempo determinato non superiore a 36 mesi. Ciò a condizione che vengano adempiute, tramite la nomina di un Commissario Straordinario, tutte le prescrizioni necessarie ad assicurare la più adeguata tutela dell’ambiente e della salute secondo le migliori tecnologie disponibili”.