• Il Comune di Siracusa pronto ad accogliere i profughi afghani
  • L’assessore all’Inclusione espone il piano dell’amministrazione
  • A Siracusa vivono decine di migranti scappati dalla Libia

“Il sindaco Italia mi ha incaricata di seguire la vicenda per capire quale apporto in termini di accoglienza
poteva esprimere la nostra comunità”. Lo afferma l’assessore all’Inclusione del Comune di Siracusa, Rita
Gentile, in merito al dramma che sta funestando migliaia di profughi afghani, in fuga dalle città per timori di ritorsioni da parte dei talebani.

Il dato sui profughi in Italia

Secondo i dati forniti dal Comune di Siracusa, ad oggi sono 4890 cittadini afghani, 1453 dei quali bambini, che sono giunti in Italia, sono stati accolti in varie Regioni, ed attendono, una parte di partire per gli Stati Uniti ed altri di entrare nel circuito di accoglienza del nostro Paese.

La gestione dei profughi a Siracusa

L’assessore Rita Gentile espone la situazione del sistema di accoglienza sul territorio provinciale che si fonda sulla presenza dei Cas,  centri di accoglienza straordinaria, due di quali si trovano nel capoluogo, dove vi sono anche altre due strutture Sai, sistema di accoglienza integrazione, del libero Consorzio provinciale. “Queste strutture ospitano la maggior parte dei profughi che fuggono dall’inferno dalle coste libiche che, non va dimenticato, è luogo di morte e di tortura” spiega l’assessore Gentile.

Pronti ad accogliere gli afghani

L’assessore comunale aggiunge che grazia alla collaborazione con l’Ufficio Regionale speciale per l’immigrazione, “sono in cantiere altri progetti che andranno ad arricchire il ventaglio dei servizi a vantaggio di tutta la comunità”.

La forza dell’associazionismo

L’impegno attivato dai servizi pubblici- continua Gentile- è fortemente coadiuvato dalla ricchezza dell’associazionismo presente in maniera significativa in questo settore. Mi piace ricordare l’esperienza dei tutori per i MSNA, nata con forza nel 2013 sul nostro territorio, e adottata come modello a cui guardare a livello nazionale, e la sperimentazione in atto della figura del tutore sociale”.

In tale ottica- conclude l’assessore- l’Amministrazione comunale, in una logica di sinergia con il territorio, è aperta a tutte le proposte che verranno in merito alla gestione della “questione afghana” che va ad aggiungersi alle tante sfide
del nostro tempo in materia immigratoria a cui da sempre rivolgiamo grande attenzione”.