Sono tre i rappresentanti, contro i 5 della precedente legislatura, della provincia di Siracusa che andranno a Roma ma potrebbero passare a 4.
Ternullo ed il dubbio di Micciché
Per l’ultimo posto, deciderà Gianfranco Micciché, candidato per Forza Italia sia al Senato sia all’Assemblea regionale siciliana. In entrambe le tornate elettorali ha incassato il seggio, per cui dovrà scegliere: se opterà per restare a Palermo, a Roma andrebbe Daniela Ternullo, di Melilli, Comune industriale del Siracusano, deputata Ars uscente ed esponente di Forza Italia. Il capo politico siciliano di FI, però, potrebbe decidere di vestire i panni di senatore ed a quel punto a Palazzo dei Normanni siederebbe un altro candidato all’Ars arrivato alle sue spalle.
Cannata deputato
Alla Camera dei Deputati ci saranno Luca Cannata, esponente di Fratelli d’Italia ma rappresentante di tutto il Centrodestra, essendo stato candidato nel collegio uninominale. Ha sconfitto l’ex sindaca di Augusta, Cettina Di Pietro, del M5S, e Lucia Azzolina, alfiere del Centrosinistra.
Scerra unico superstite del M5S
Filippo Scerra è l’unico superstite della pattuglia di parlamentari del M5S della scorsa legislatura. Era nel collegio plurinominale alla Camera dei Deputati ed è riuscito a farcela. Niente bis per Giuseppe Pisani, sconfitto da Salvatore Sallemi, nella corsa per un posto da senatore nel collegio Siracusa-Ragusa, comprendente anche il Calatino. Non hanno partecipato alla competizione elettorale, Paolo Ficara e Maria Marzana.
Per il Pd Antonio Nicita
Il terzo siracusano ad andare a Roma è Antonio Nicita, esponente del Pd e candidato al Senato nel sistema proporzionale. E’ figlio dell’ex presidente della Regione, Santi Nicita, docente universitario di Politica economica alla Sapienza di Roma. Ha lavorato per la Commissione europea e per la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Prestigiacomo fuori dopo 28 anni
Stefania Prestigiacomo, di Forza Italia, era la quinta deputata nazionale siracusana della legislatura precedente. L’unica a non far parte del M5S (Marzana, Pisani, Scerra e Ficara) ma con un passato di tutto rispetto, avendo ricoperto incarichi di Governo. Dopo 28 anni è rimasta fuori.
Il fattore Scateno
L’ex ministro dell’Ambiente analizza così l’esito elettorale, rimarcando come il fattore De Luca abbia inciso più nella Sicilia orientale che in quella occidentale.
“Nella mia circoscrizione sono stati determinanti – ha detto Prestigiacomo – i consensi del messinese Cateno De Luca che in Sicilia orientale ha preso da solo il 17% dei voti. In Sicilia occidentale il 7%. Peccato tantissimi voti del tutto inutili, buttati via. Voti contro più che voti per costruire. E poi c’è stato il ritorno demagogico dei Cinquestelle”.
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