“Terzo mandato, secondo, quarto … Ma io mi fermo qui”. Inizia così il lungo post di Paolo Ficara, siracusano, deputato nazionale del M5S, vicepresidente della Commissione trasporti, in cui annuncia di volersi fare da parte, rinunciando alla candidatura alle Politiche del 25 settembre. Ficara assicura che non ci sono ragioni politiche o frizioni con i vertici del Movimento dietro la sua decisione, per cui tornerà ad indossare un camice bianco, essendo un odontoiatra.
“Torno alla mia professione”
“Io non sarò della partita però, la mia è una decisione – dice il deputato nazionale del M5S, Paolo Ficara – presa da parecchio tempo, per diversi motivi personali. Torno alla mia professione, per la quale ho investito quasi dieci anni della mia vita tra laurea e specializzazione e che in questi anni un pò mi è mancata. Lo farò tornando ad essere un cittadino attivo, che segue e si interessa della gestione della cosa pubblica, a partire dalla propria comunità” .
“Pd ha superato a destra la destra”
Nell’analisi legata alla decisione di voler chiudere qui la sua esperienza da deputato, Ficara qualche stoccata al Pd la infligge. Era tra coloro che mal digeriva la santa alleanza attorno al Governo di Mario Draghi.
“Abbiamo fatto degli errori, sicuramente, sempre però con la volontà di fare il giusto, pensare ai più e ridurre le disuguaglianze. E su questa strada bisogna continuare, l’Italia ha ancora un enorme bisogno di una forza politica come il M5S, anche alla luce di quello che avviene a livello dei partiti, con un Pd che supera a destra la destra, imbarcando di tutto e di più”.
Il deputato elenca i provvedimenti che sono stati adottati sotto la spinta del M5S. “Non posso che essere orgoglioso di aver contribuito – scrive Ficara – ad introdurre norme di civiltà nel nostro Paese, consapevole di fare l’interesse di tanti e non di pochi, spesso degli ultimi. Il Reddito di cittadinanza, il superbonus, il decreto dignità, l’assegno unico per le famiglie, l’avvio del taglio del cuneo fiscale, la legge spazzacorrotti e il carcere ai grandi evasori, la legge salvamare”
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