- Documento dei dirigenti regionali che certifica il fallimento della gestione dei rifiuti
- Impianti di compostaggio e discariche insufficienti
- La raccolta differenziata non è decollata
- Chiesto alle Srr ed al Governo di rivolgersi ad operatori economici per il trasferimento dei rifiuti
La gestione fallimentare dei rifiuti in Sicilia, acuita dall’imminente chiusura della discarica di Lentini, è impressa nelle carte della Regione. Nel documento, firmato dai dirigenti dell’ assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica utilità – Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti ed inviato al presidente della Regione ed alle Ssr (società di regolamentazione rifiuti) sono indicate le criticità del sistema ed al tempo stesso individuate delle soluzioni tampone.
Impianti insufficienti
Uno dei punti chiave è la carenza di discariche e di impianti di compostaggio. “La situazione degli impianti pubblici e privati in esercizio in Sicilia, siano – scrivono i dirigenti Calogero Foti e Rosalba Consiglio – essi discariche che impianti di compostaggio, allo stato, per vari motivi legati anche a: interruzioni, sequestri, malagestio, incendi, etc…, è insufficiente al fabbisogno regionale, tant’è che molti Comuni siciliani sono stati costretti a trasferire la frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata fuori regione, con costi elevati, anche a causa di affidamenti effettuati tramite intermediari”.
Rifiuti fuori regione
I dirigenti rammentano alcuni passaggi, a colpi di ordinanze del presidente della Regione, per provare ad allentare il peso della gestione dei rifiuti. “Corre l’obbligo rammentare che con le ordinanze 4/Rif e 6/Rif del 2018, emanate dal Presidente della Regione, con direttiva prot.28136 del 6 luglio 2018, e in ultimo con nota 43997 del 09.11.2020, si era già prospettato il trasferimento fuori Regione di un quantitativo almeno del 30% del rifiuto prodotto, con il chiaro intento di promuovere la raccolta differenziata per ridurre il sovraccarico sugli impianti di trattamento e di discarica”.
Trasferimenti bloccati
“I trasferimenti fuori Regione erano stati bloccati richiedendo, in alternativa, a tutti i Comuni che non raggiungevano il 30% di raccolta differenziata, e tra questi le tre città metropolitane, un cronoprogramma con cui arrivare alla percentuale minima di raccolta differenziata richiesta” si legge nel documento.
Le richieste per uscire dalla crisi
I dirigenti regionali, in concomitanza con la chiusura per saturazione della discarica di Lentini dove smaltiscono 150 Comuni, hanno presentato delle richieste alle Srr.
Stima dei rifiuti prodotti
“Verificare i quantitativi di rifiuti prodotti e stima dei fabbisogni impiantistici riferito ai diversi codici di trattamento e conferimento”
Individuare nuovi siti
“Individuare i siti idonei e proposte per l’avvio di campagne mobili, nelle more della definizione della dotazione, a regime, dell’impiantistica regionale”
Rivolgersi ai privati
“Avviare le procedure atte all’individuazione di uno o più operatori economici che provvedano ad inviare i rifiuti fuori dalla Regione per il loto smaltimento e/o recupero, in alternativa alla mancata individuazione di impianti idonei nel territorio regionale”.
Pianificazione
“Definire proposte, anche in accordo tra le SRR, per la pianificazione impiantistica di sovrambito”.
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