• La storia di un imprenditore francese innamoratosi di Siracusa
  • Venti anni fa decise di aprire in Costa Azzurra un’agenzia che porta il nome di Siracusa
  • Intende venire a vivere a Siracusa dopo aver chiuso gli affari

E’ nato a Metz, in Francia, da genitori siciliani, originari di San Cataldo, nel Nisseno, ma Siracusa non l’aveva mai vista. Poi, 20 anni fa, Michele Macaluso, programmò un viaggio nella Sicilia orientale e gli bastò fare due passi tra le vie di Ortigia, il centro storico di Siracusa, per innamorarsene perdutamente. E così, qualche tempo dopo, decise di investire nel turismo, aprendo un’agenzia di viaggi nella prestigiosa Costa Azzurra, e quando pensò al nome non ebbe dubbi: “Syracuse voyages”.

Il fascino del mito greco

Ad affascinare l’imprenditore francese di origine siciliana è soprattutto la mitologia greca. “Siracusa – racconta a BlogSicilia l’imprenditore del turismo –  è stata la capitale della Magna Grecia ed io sono un appassionato non solo della storia greca ma soprattutto del Mito. Sono rimasto affascinato dalla leggenda della ninfa Aretusa che venne trasformata in fonte per sfuggire ad Alfeo e come dimenticare i racconti attorno all’Orecchio di Dionisio, la grotta trasformata in prigione dal tiranno siracusano che ascoltava le conversazioni dei prigionieri”.

“Verrò a vivere qui”

L’imprenditore francese si trova in vacanza, naturalmente a Siracusa, assetato dalla sua storia ed ammirato dalla bellezza dei suoi tesori, conservati sia nel Parco archeologico della Neapolis che custodisce, oltre all’ Orecchio di Dionisio anche il Teatro greco, sia ad Ortigia.

Ad accompagnarlo un amico, un avvocato siracusano, Licinio La Terra Albanelli, con cui, oltre all’amicizia, condivide la passione per la storia della città. “Sto pensando seriamente – racconta a BlogSicilia l’imprenditore francese di origine siciliana – di venire a vivere a  Siracusa non appena deciderò di porre fine ai miei affari. E’ una città a misura d’uomo dove è possibile respirare la sua storia ed assaporarne i suoi profumi”.