Il gip del Tribunale di Catania ha disposto la liberazione di un 18enne avolese, arrestato il 24 febbraio per un furto avvenuto il 13 dicembre al Centro materiale contabile, un negozio che si trova ad Avola, nel Siracusano.

La misura cautelare per due fratelli

La misura cautelare, emessa anche nei confronti del fratello, un minore di 15 anni, era stata richiesta dai magistrati della Procura di Siracusa al termine delle indagini che si sono avvalse soprattutto delle immagini delle telecamere di sicurezza. Il video mostrava due ragazzi che, dopo essersi introdotti nell’attività commerciale, si impossessavano del denaro contenuto nel registratore di cassa.

L’interrogatorio di garanzia

I due fratelli sono stati accompagnati in un centro di accoglienza salvo poi essere sentiti in occasione dell’interrogatorio di garanzia dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minorenni di Catania.

La revoca dell’arresto per il 18enne

La difesa, composta dagli avvocati Antonino Campisi e Francesco Piccione, ha presentato richiesta di revoca della misura cautelare per il maggiore dei fratelli, in quanto i legali “hanno messo in evidenza che la corporatura dell’indagato era completamente diversa da quella dell’autore del furto, pertanto il Gip ha disposto l’immediata liberazione del giovane”.

Condanna per altri due fratelli avolesi

Dopo una violenta rissa in discoteca ad Avola (Siracusa) si sarebbero armati per dare una lezione ai rivali a cui avrebbero sparato diversi colpi di pistola. Un episodio violento accaduto lo scorso anno che si è concluso con la condanna in primo grado per i presunti autori dell’agguato.

Il gup del Tribunale di Siracusa ha condannato gli avolesi Salvatore Paolo Di Pietro, il fratello Maurizio junior Di Pietro ed Antony Amore, a 4 anni ed 8 mesi di reclusione, riqualificando, però, il reato, da tentato omicidio plurimo a “minaccia aggravata dall’uso dell’arma nei confronti di un soggetto, e di lesioni aggravate dall’uso dell’arma nei confronti dell’altra persona offesa” come fa sapere il collegio difensivo, composto dagli avvocati Anna Maria Campisi, Natale Vaccarisi e Licinio La Terra Albanelli.

Secondo la tesi dei carabinieri, uno degli imputati, che aveva in mano la pistola, uscendo dalla sua macchina, avrebbe puntato l’arma verso l’auto occupata da una delle vittime, che scappò a piedi verso la spiaggia, riuscendo a evitare i colpi esplosi alle sue spalle. Poi, si sarebbe avvicinato ad un altro veicolo in sosta, esplodendo altri colpi d’arma da fuoco.

Articoli correlati