Sono incorsi nella scomunica gli autori del furto delle ostia consacrate custodite nel tabernacolo della cappella dell’ospedale Di Maria di Avola. Lo annuncia il vescovo della Diocesi di Noto, Salvatore Rumeo, che ha condannato il gesto ed al tempo stesso lanciato un avvertimento ai responsabili.

La scomunica

“Mentre esprimo – scrive il vescovo di Noto – il mio più assoluto sconcerto, unitamente ai sacerdoti e a tutto  il popolo di Dio di Avola e dell’intera diocesi netina, esorto gli autori di questo  grave reato a pentirsi e a restituire, anche in forma riservata, le ostie consacrate  sottratte al cappellano dell’Ospedale, don Eugenio Boscarino, o a qualche altro  sacerdote presso una chiesa vicina”

“Faccio presente ai responsabili di tale sacrilegio che, a norma del can. 1367 del  Codice di Diritto Canonico, sono incorsi automaticamente nella scomunica latae  sententiae riservata alla Sede Apostolica” aggiunge il pastore della Diocesi di Noto.

L’appello del vescovo ai ladri

Il vescovo di Noto si è però detto pronto ad incontrare gli autori del furto. “Personalmente mi rendo disponibile ad incontrare questi fratelli che hanno  gravemente peccato per aiutarli a ponderare la gravità del loro atto e invitarli,  come farebbe Gesù buon pastore, a ritornare sui propri passi e a ravvedersi” scrive il vescovo di Noto, Salvatore Rumeo.

L’invito ai fedeli

Domenica il vescovo di Noto sarà nella cappella dell’ospedale Di Maria di Avola. “Domenica 15 ottobre alle ore 16:00 mi recherò nella cappella suddetta – dice il vescovo – per  celebrare una Santa Messa di riparazione, con la consacrazione delle nuove  particole da riporre nel tabernacolo. Esorto i fedeli e i parroci di Avola ad unirsi  spiritualmente a questa celebrazione, mentre dispongo che in tutte le parrocchie della Diocesi si programmi un’ora di adorazione eucaristica riparatrice  unitamente alla preghiera per la conversione di questi fratelli che hanno gravemente peccato, affidandoli al Cuore misericordioso di Gesù”

 

 

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