Solo due proprietari su 24, che vivono in due palazzine nel quartiere Santa Lucia di Avola, erano in regola con il consumo di energia elettrica.

Il blitz della polizia ad Avola

Gli altri, invece, erano allacciati abusivamente, come emerso al termine di un controllo degli agenti del commissariato di polizia di Avola che hanno denunciato i trasgressori che consumavano come se non ci fosse un domani: un’anomalia di cui si sono accorti i tecnici dell’Enel, che hanno poi girato la segnalazione alla polizia che si è recata in queste abitazioni, concentrate nel quartiere popolare di Avola.

Cosa si rischia il ladro di energia

Anche se non esiste un articolo nel codice penale per questa condotta, viene punito quale furto comune. Nel caso dell’allaccio abusivo al cavo, la parte lesa può essere il distributore; in caso di collegamento al cavo di un altro utente la vittima è un privato. La società erogatrice del servizio, come accade sempre in questi casi, chiederà  il versamento dell’importo per l’energia rubata nel tempo. In caso di procedimento, giudiziario il ladro di energia elettrica rischia una condanna da due a sei anni di reclusione.

Chi non è punibile

Non è punibile da questo reato chi è stato costretto dalla necessità di salvare se od altri dal pericolo di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo. Questa disposizione non si applica a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo. La disposizione della prima parte di questo articolo si applica anche se lo stato di necessità è determinato dall’altrui minaccia; ma, in tal caso, del fatto commesso dalla persona minacciata risponde chi l’ha costretta a commetterlo. Ciò significa che in “stato di necessità” una persona può essere giustificata per il reato commesso