Iniziative dei sindacati si terranno domani, 8 marzo, in tutta la Sicilia. A Palermo, nella Giornata internazionale della donna, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una performance teatrale dal titolo “Tra volti di donna”, che si terrà alle 17 sulla scalinata del teatro Massimo per ricordare le violenze subite dalle donne ma soprattutto per raccontare le conquiste sociali, politiche ed economiche di queste.

A Caltanissetta, su iniziativa della Cgil e dello Spi, si terrà un incontro – dibattito, alle 16.30 presso la Sala convegni dell’hotel Ventura.

A Siracusa le donne della Cgil e le pensionate dello Spi hanno scelto di dedicare questo 8 marzo ai 70 anni di voto delle donne e alla proposta della Cgil per il nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. Su questi temi ci sarà un dibattito alle 17 presso la Camera del lavoro.

A Trapani sono in programma due iniziative della Cgil e dello Spi. Di mattina, alle 9.30 nella sala Li Muli di palazzo Riccio ci sarà un dibattito sul tema “Donna e Salute”. Alle 16.30 nell’aula consiliare si terrà un concerto seguito da un dibattito.

A Ragusa sono stati promossi dibattiti nelle classi IV e V delle scuole secondarie sul tema della violenza di genere.
A Catania il coordinamento donne della Cgil ha organizzato un incontro, alle 9.30 presso la Cgil, sul tema “Donne e lavoro tra passato e futuro”. La Cgil Sicilia, sempre nell’alveo della ricorrenza, ha organizzato per il 10 marzo un dibattito (alle 9.30 nella sede Cgil di via Bernabei 22) sul tema “Donne, diritti e legalità” che vedrà la partecipazione anche della Presidente della Commissione nazionale antimafia, Rosy Bindi.

“In queste occasioni- dice Elvira Morana, responsabile per le politiche di genere della Cgil- rilanceremo i temi dei diritti anche nel contesto della proposta della Cgil per un nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici, della violenza contro le donne e della necessità di una lettura di genere in leggi e contratti per un reale avanzamento sul tema dei diritti. Oggi la Regione siciliana- aggiunge- conta un inspiegabile ritardo e neppure gli uffici della Consigliera di parità sono stati messi nelle condizioni di lavorare al meglio per offrire in primo luogo quel monitoraggio necessario a orientare l’attività successiva. Chiediamo un’inversione di rotta”.

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