Tragedia nella notte a Siracusa. Un giovane di 27 anni si è tolto la vita impiccandosi sul posto di lavoro. A rinvenire il suo corpo senza vita, secondo quanto trapela, sarebbe stato un amico e collega, guardia giurata.
Il gesto estremo compiuto dal giovane papà da poco, 27 anni ha lasciato tutti sgomenti.
Il giovane si è impiccato in un magazzino. Parenti, amici, semplici conoscenti,lo descrivono tutti alla stessa maniera: un ragazzo gioviale, pieno di vita, uno sportivo.
Amava il calcio, tanto che si era unito all’associazione Sei forte papà, la stessa che ha organizzato il quadrangolare di solidarietà per raccogliere fondi da destinare al 19enne Tancredi, che deve sottoporsi ad un’importante e costoso intervento chirurgico negli Stati Uniti.
Tanti gli aspetti da chiarire sulle ragioni che hanno condotto il giovane ad una decisione senza via di ritorno. Un dolore che, evidentemente, maturava dentro di lui e che non dava a vedere.
Al contrario, lo ritenevano tutti un ragazzo forte, in grado sempre di infondere coraggio e positività. Eppure, nel cuore della notte, in silenzio, Carlo si è impiccato con una corda. Così l’ha trovato l’amico, guardia giurata della Sicur Service Sicilia.
Il giovane- si conoscevano da quando erano bambini- non ottenendo più alcuna risposta, nonostante i tentativi di rintracciarlo al telefono e via messaggio, ha deciso di andare a cercarlo sul luogo di lavoro, dove immaginava si potesse trovare. I due amici erano soliti prendere insieme il caffè la mattina, prima che la gps terminasse il turno di pattuglia.
Durante la nottata, pare che i due si fossero sentiti. La vittima avrebbe raccontato all’amico della sua tristezza per delle vicende personali. La guardia giurata, una volta davanti al macabro rinvenimento, avrebbe tentato di rianimarlo, dopo aver slegato la corda.
Avrebbe allertato la centrale operativa, carabinieri e 118. Il giovane, tuttavia, era già deceduto e non è stato possibile far nulla, se non constatarne l’avvenuto decesso. Secondo indiscrezioni i carabinieri avrebbero acquisito dei filmati di telecamere di videosorveglianza, da cui si evincerebbero le esatte modalità dell’estremo gesto.
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