Il Comune di Siracusa ha deciso di chiudere i contenziosi con due società, ex gestori del servizio di rifiuti e idrico. In merito alla nettezza urbana, poco meno di un mese fa, il Consiglio comunale ha deciso di procedere versando all’Igm 8 milioni 150 mila euro in tre rate da pagare ogni anno entro il 15 dicembre fino al 2025.

Il voto del Consiglio

Stamattina, nel corso della seduta a palazzo Vermexio, l’assemblea ha approvato la proposta di riconoscimento del debito fuori bilancio di 6 milioni 939 mila euro per chiudere in maniera tombale i contenziosi con Sogeas, la società, poi fallita, che ha gestito il servizio idrico.

La condanna in primo grado del Comune

L’importo coprirà gli effetti di una sentenza con la quale il Comune è stato condannato in primo grado a pagare un debito, a saldo di investimenti non ammortizzati per impianti, macchinari e manutenzione straordinaria (più Iva), di 6 milioni 912 mila 286 euro ai quali si sarebbero dovuti aggiungere circa 5 milioni tra spese e interessi moratori.

Mutuo per estinguere il debito

“L’intesa raggiunta con la curatela fallimentare di Sogeas prevede il pagamento dell’intera somma e la rinuncia agli interessi moratori. Tale impegno sarà onorato ricorrendo a un mutuo ventennale, possibilità concessa dalla legge per gli indebitamenti da investimenti” spiegano dal Comune di Siracusa.

“Bisognava intervenire prima e si sarebbe risparmiato”

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro, che, sostanzialmente, ritiene si sia perso tempo in questi ultimi anni, in quanto, considerato che la sentenza sarebbe stata palesemente a favore della Sogeas, il Comune di Siracusa ha sprecato del tempo prezioso ed avrebbe potuto ottenere condizioni più favorevoli.

“Non si comprende perché il Comune abbia coltivato – dice Paolo Cavallaro – una causa che ha determinato la prevedibile soccombenza in primo grado ed il rischio di un’esecuzione per circa 11 milioni di euro, dovendosi aggiungere gli interessi moratori alla sorte capitale di circa 6 milioni di euro. Certo, la transazione limita i danni, ma una definizione prima della pronuncia del giudice ordinario in primo grado sarebbe stata certamente più vantaggiosa. Prendo atto che la transazione è stata approvata dalla maggioranza consiliare, indebitando i cittadini per i prossimi vent’anni. Era doveroso esprimere una bocciatura politica alla gestione di una controversia che poteva essere evitata dall’ inizio e comunque risolta molti anni fa a condizioni certamente più favorevoli”