Da una parte ci sono le piste ciclabili, croce e delizia dei siracusani, dall’altra la scommessa sul servizio di trasporto pubblico, tolto dalle mani dell’Ast, dopo oltre mezzo secolo, ed affidato, per un periodo di due anni, ad una società privata, la Sais.

Ridurre il numero di auto

L’obiettivo dell’amministrazione comunale di Siracusa è di ridurre il numero di mezzi privati in città, nell’ottica dell’abbattimento delle quote di inquinamento, specie da Pm10, le polveri sottili che si depositano nei polmoni e tra le ragioni principali di neoplasie. Su vasta scala, c’è un preciso indirizzo dell’Unione europea nell’ambito del contenimento dei cambiamenti climatici, causati dall’inquinamento atmosferico.

Il libretto porta a porta

Ma si sa cambiare abitudine in una città come Siracusa che, sostanzialmente, il trasporto pubblico non lo ha mai digerito non è semplice, da qui l’idea dell’amministrazione di distribuire, casa per casa, un libretto pieghevole per illustrare la mappa del servizio, i capolinea, gli interscambi, ed i costi.  Va detto, innanzitutto, che la Sais, come si legge nel suo sito, “gestisce 11 percorsi dei bus dell’area di Siracusa e ha sul territorio 232 fermate”.

Le dorsali e gli interscambi

La Sais, d’accordo con il Comune, ha decido di istituire due dorsali, Scala Greca e Santa Panagia, che attraversano la città da nord a sud. In mezzo sono previste delle fermate interscambio con 8 circolari, (Akradina, Ortigia, Grottasanta, Santa Lucia, Epipoli, Strada del Mare, Circolare 21 Cassibile, Circolare 22Cassibile) e due linee (Belvedere e Cimiteriale) in modo tale da servire tutti i quartieri.

Per arrivare in Ortigia da nord

Se, ad esempio, un utente, che abita nella zona nord della città, volesse recarsi in Ortigia, non c’è una linea unica e diretta. Mettiamo che uno viva in via Alcibiade, a due passi da via Filisto e viale Zecchino, e decida di andare a trovare un amico che abita nel centro storico.

Le alternative

In questo caso, potrebbe usare la linea rossa, la 102, chiamata Akradina-Epipoli ed arrivare in una delle fermate interscambio situate in viale Teracati. A quel punto, dovrebbe scendere dalla rossa e prendere la linea blu, la dorsale Scala Greca (103) o la gialla, la dorsale Santa Panagia (104), che porta fino in via Rubino, il capolinea, a due passi dalla stazione ferroviaria.

La linea per il centro storico

Una volta in via Rubino per proseguire verso Ortigia con un mezzo pubblico c’è a disposizione la linea 106 che entra nel centro storico, passando da corso Matteotti, via delle Maestranze, per poi uscire dal Lungomare di Levante, ed ancora corso Umberto.

Da via Rubino, ci sono i bus che consentono di recarsi verso le zone balneari, tra cui contrada Isola, Arenella, Fontane Bianche, tutte zone a sud di Siracusa ma è possibile anche proseguire a nord, verso Città Giardino.

I costi

In merito ai costi, la Sais ha fissato le seguenti tariffe: 1 corsa (1,20 euro); 90 minuti (1,50 euro); 1 giorno (3 euro); 3 giorni (7 euro). Ci sono anche gli abbonamenti: settimanale (10 euro); mensile (30 euro); mensile under 20 (25 euro); annuale (300 euro). Per acquistarli, come emerge nel libretto in distribuzione, ci sono 50 punti vendita, tra cui tabaccherie, oppure la modalità online, tramite pc o app, in alternativa direttamente dal mezzo pubblico.

Le criticità

Il servizio non è tutto rosa a fiori, infatti la città non dispone, sostanzialmente, di corsie preferenziali, vero tallone di Achille per il trasporto pubblico. Ad esempio, a Catania, la via Etnea, tra le arterie più importante è percorsa in via pressoché esclusiva dai bus mentre corso Gelone, che è la cerniera tra Ortigia e la zona nord della città, è attraversata da ogni veicolo. Per cui accade, non solo qui, che i mezzi pubblici restino in coda, insieme alle auto, perdendo tutto il vantaggio dell’uso dell’autobus. E, conseguentemente, i tempi di percorrenza rischiano di essere molto lunghi.