Il Pd di Avola attacca Luca e Rossana Cannata sulla gestione del Comune degli ultimi 10 anni, a seguito dei rilievi della Corte dei conti sul Piano di riequilibrio, e chiede le dimissioni dell’attuale sindaco. “A causa di questa disastrosa situazione contabile del nostro Comune non possono che chiedersi le dimissioni immediate del sindaco Rossana Cannata, quale atto dovuto di dignitosa assunzione di responsabilità nei confronti della cittadinanza” si legge nella nota del Pd.
La vicenda
Nella sua relazione, il magistrato contabile ha evidenziato delle criticità, che rischiano di far precipitare il Comune nel dissesto finanziario. Tra queste, una precaria riscossione dall’evasione tributaria, delle massicce anticipazioni di tesoreria ed una mole di crediti inesigibili. Rilievi che, comunque, sono stati spiegati dal sindaco, Rossana Cannata, per cui non ci sarebbero rischi di dissesto.
“Pagati i debiti della famiglia Cannata”
Il Pd di Avola contesta punto per punto la gestione amministrativa del Comune. “Avere fatto accesso al fondo di rotazione (9.402.600,00 euro) – si legge nella nota del Pd – concesso dallo Stato, a 4,5 milioni erogati dalla Regione e – come se non bastasse – ai mutui trentennali con Cassa Depositi e Prestiti per oltre 5 milioni di euro, autorizzati con due delibere di Giunta (n. 98 del 30/06/2020, e n.132 del 30/06/2021), per pagare debiti prodotti dalla Cannata family, non è servito che ad alimentare l’agonia dei conti pubblici” .
La scopertura bancaria
I vertici dei Dem di Avola, che rimproverano ai Cannata l’aumento esponenziale delle tasse per i contribuenti, lanciano un altro sasso sullo stagno. “Né va dimenticata la ciliegina sulla torta, rappresentata dagli oltre 10milioni di euro di scopertura bancaria mai rientrata: dati evidenziati dal collegio dei revisori dei conti, sia nel rendiconto del bilancio 2024 che in quello di previsione 2025” si legge nella nota.
Il bilancio è saltato
Nella tesi del Pd avolese, secondo quanto emerge nella relazione della Corte dei Conti, “oltre 100 milioni di euro di residui attivi, inscritti in bilancio, sono considerati in parte inesigibili, configurando ipotesi di falso in bilancio e conseguente danno erariale. Come scritto dalla Procura della Corte Siciliana, il fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) è sotto stimato rispetto alla portata reale dei crediti valutati come inesigibili. Il Comune, pertanto, è ritenuto con deficitarietà strutturale per l’anno 2024, avendo sforato alcuni degli 8 parametri indicati dal Ministero dell’Interno di concerto con il ministero dell’Economia”






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