E’ ormai partito il conto alla rovescia per la fine o comunque il ridimensionamento del depuratore Ias di Priolo. Questa volta, non c’entra nulla l’inchiesta della Procura di Siracusa per disastro ambientale culminata con il sequestro dell’impianto nel giugno del 2022 perché, secondo la tesi dei pm, non avrebbe trattato i reflui provenienti dalle imprese del Petrolchimico.

I colossi della zona industriale con propri depuratori

Gli stessi colossi della zona industriale hanno deciso di staccarsi dal depuratore di proprietà della Regione: tra i soci ci sono i Comuni di Priolo e di Melilli ma soprattutto Isab, Sonatrach, Sasol e Versalis che contribuiscono, con risorse economiche robuste, all’ attività dell’impianto anche se il pallino nella gestione è in mano alla politica, che sceglie chi mandare al timone.

La Uiltec fissa la deadline

“Il tempo stringe e le soluzioni si riducono sempre di più con il passare del tempo. I privati si staccheranno ma lo faranno a partire dal 2026” dice a BlogSicilia il segretario regionale della Uiltec, Andrea Bottaro.

Lo scenario

Un allarme lanciato nei mesi scorsi ed al centro di diversi articoli di BlogSicilia ed approfondimenti su Talk Sicilia ma nonostante gli sos lanciati dai sindacati e dagli stessi sindaci dell’area industriale tutto sembra fermo. Senza il contributo dei colossi, l’impianto servirà solo al trattamento dei reflui civili ed anche se al depuratore si attaccassero altri Comuni, come Siracusa, Floridia e Solarino, che hanno già detto di voler compiere questo passo, i costi sarebbero insostenibili ed a cascata la crisi avrebbe un riverbero sulla manodopera.

Cisl, “Governo regionale convochi un vertice”

Preoccupazione è stata espressa anche dalla Cisl sulla situazione del depuratore Ias e così è stato lanciato un appello al Governo  regionale perché convochi un vertice con tutte le parti coinvolte, a partire dai sindacati” dicono il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana e il segretario generale della Cisl Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore, che hanno affrontato l’argomento all’interno del coordinamento industria, del quale fanno parte diverse federazioni della Cisl siciliana. “Chiediamo al governo regionale di convocare nel più breve tempo possibile tutte le parti coinvolte, a partire dai sindacati – dichiarano La Piana e Migliore – perché è necessario che si delinei con precisione il percorso attuale e quello futuro di questo depuratore”.