Fine della telenovela sul Caravaggio, l’opera al centro di uno scontro per il suo ritorno a Siracusa dopo essere stata tre mesi al Mart di Rovereto per una mostra poi sospesa a causa del Covid19. Il Seppellimento di Santa Lucia è rientrato ieri pomeriggio nella città siciliana ed è stato sistemato nella sua casa naturale, la Basilica di Santa Lucia, nel quartiere della Borgata.

“Dopo varie vicissitudini e dopo le collocazioni provvisorie, nella Galleria di Palazzo Bellomo e nel vano presbiterale della Badia, la nostra maggiore icona, opera di fede prima ancora che d’arte, ritorna nel suo luogo deputato, accanto alla colonna del martirio, a pochi metri dal sepolcro, in quella stessa luce autunnale che tanto aveva ispirato il Merisi” spiega il professor Paolo Giansiracusa, docente di storia dell’arte e tra i leader del cosiddetto Fronte del No, fin dal primo momento contrario al prestito al Mart di Rovereto.

Le polemiche tra Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, e le associazioni, tra cui Dracma, presieduta da Giovanni Di Lorenzo, ed Italia Nostra, non sono mancate ma l’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata, sostiene che l’esperienza con il museo trentino è stata salutare. Per due ordini di motivi: la pubblicità al quadro, e di conseguenza alla città, ed il restauro alla stessa tela, avvenuto a Roma prima del trasferimento momentaneo al Mart. E poi,  ma non ultimo come importanza, il ritorno dell’opera nella Basilica di Santa Lucia.

“Il ritorno del Seppellimento di Santa Lucia – spiega a BlogSicilia l’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata – nel suo contesto naturale della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro alla Borgata, rappresenta un segnale di vita e di speranza per l’intera città. Una grande emozione assistere alla sua collocazione definitiva, dopo che in questa Chiesa era già rientrato per mia volontà nel 2004. Adesso starà qui per sempre, restaurato e collocato in piena sicurezza, dando  un contributo eccezionale alla rigenerazione del cuore Liberty di Siracusa. Infine, e di là di ogni polemica, grazie  al Mart e a Vittorio Sgarbi. Un grazie di cuore alla Soprintendente Donatella Aprile e al comitato spontaneo Caravaggio alla Borgata”.

Ma secondo Paolo Giansiracusa manca un altro tassello per mettere i chiodi sulla vicenda e chiuderla definitivamente. “Adesso l’attendono un decreto di inamovibilità – afferma Giansiracusa – ministeriale e la musealizzazione a cura del Comune (erede della committenza) e della Diocesi”