Altro che scontro tra Centrodestra e Centrosinistra, la partita che si sta giocando nel Siracusano è tutta generazionale e vede da un lato i cosiddetti quarantenni, dall’altro la classe politica dominante negli ultimi 25-30 anni. La rappresentazione plastica della sfida sono state le elezioni ad Augusta, Comune nevralgico della provincia per via del suo porto, tra i più importanti in Italia e sede della Marina Militare, dove a vincere è stato il candidato del Centrodestra, Giuseppe Di Mare, che, al ballottaggio, ha battuto l’esponente del Centrosinistra, Pippo Gulino, penalizzato, comunque, dalla sua positività al Covid19, al punto da costringerlo al ricovero in ospedale.
Il neo sindaco di Augusta è stato sostenuto da Luca Cannata, 41 anni, primo cittadino di Avola, alfiere di Fratelli d’Italia ma soprattutto uno degli esponenti più forti, sotto l’aspetto elettorale, del Centrodestra siciliano. La sua storia politica ha origine in Forza Italia: quasi portato in braccio dall’ex assessore regionale alla Sanità nonché ex sindaco di Siracusa, Titti Bufardeci, negli ultimi anni si è scontrato con l’ex Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. La prova di forza è arrivata alla Regionali del 2017 quando a vincere è stato Cannata, con l’elezione della sorella, Rossana Cannata, capace di sbaragliare pezzi da Novanta come l’attuale assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera. In Fratelli d’Italia, dopo i guai giudiziari di Salvo Pogliese, il sindaco di Avola gode di margini di manovra politici abbastanza ampi, tali da renderlo come uno dei più ascoltati ma al tempo stesso più temuti da Giorgia Meloni.
Poche ore prima del ballottaggio, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, 48 anni, a capo di una giunta di Centrosinistra ed alfiere di Azione di Carlo Caldenda, ha manifestato il suo sostegno a Di Mare, non a Gulino, scatenando la reazione degli uomini più importanti del Centrosinistra siracusano, tra cui l’ex assessore regionale Bruno Marziano, uomo del Pd, che di Gulino era il principale sponsor. Una reazione dura quella di Marziano che ha sconfessato la decisione di Italia, il quale ha sempre manifestato una certa allergia alla etichette politiche. Ai tempi in cui viveva a Milano, è stato candidato al Comune del capoluogo lombardo nelle liste di sostegno a Letizia Moratti, berlusconiana di ferro, inoltre nella sua attuale squadra di assessori c’è Fabio Granata, ex presidente della Commissione regionale antimafia, storicamente legato alla Destra, prima sociale, avendo militato nel Msi, e poi moderata con la svolta di Fiuggi.
Un peccato che in tanti a sinistra rimproverano ad Italia, la cui mossa di sostenere il candidato del Centrodestra andrebbe in direzione di una sorta di patto con Luca Cannata: liberarsi, sotto l’aspetto politico, di quelli (sia di Centrodestra sia di Centrosinistra) che fino ad ora hanno dettato legge, almeno nel Siracusano. Un elenco che comprende Stefania Prestigiacomo, Bruno Marziano ma anche altri, tra cui l’ex parlamentare regionale Enzo Vinciullo, che, nella sfida al ballottaggio per la poltrona di sindaco di Floridia, si era speso per Salvo Burgio, sostenuto anche da Pippo Gianni, battuto dal giovanissimo Marco Carianni, appena 23enne. Quest’ultimo è stato appoggiato dal parlamentare regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, 49 anni, anche lui tra i cosiddetti “quarantenni”, che hanno deciso di cambiare il volto della classe dirigente siracusana. E la resa dei conti è fissata alle prossime elezioni regionali e nazionali: i quarantenni hanno tutta l’intenzione di decidere su tutto.
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