A distanza di quasi 24 ore, si avvertono a Siracusa, Priolo ed Augusta, i forti odori causati dall’incendio al deposito contenente plastica della Ecomac, l’azienda specializzata nello smaltimento di rifiuti. Il rogo è ancora in corso ma è di bassa entità e come fanno sapere dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Siracusa non ci sono pericoli che possa riprendere.
Il tweet dei vigili del fuoco
“Sotto controllo l’incendio che da ieri pomeriggio sta interessando lo stabilimento di riciclaggio di materie plastiche, ad Augusta (SR). I vigili del fuoco impegnati per le operazioni di bonifica della struttura” si legge in un post su twitter dei pompieri di Siracusa.
L’indagine della Procura
La Procura di Siracusa ha avviato un’indagine conoscitiva sull’episodio e nella serata di ieri i tecnici del Nictas si sono recati sul posto per compiere degli accertamenti e verificare soprattutto se il rogo fosse di matrice dolosa. Da una prima valutazione, le fiamme sarebbe state scatenate da un fulmine, caduto in prossimità del deposito in plastica, ricavato tra Priolo ed Augusta, ma le verifiche sono in corso, il pm Andrea Palmieri, intende far compiere altri controlli prima di chiudere la pratica. La stessa azienda, due anni fa, è stata al centro di un’inchiesta che vide coinvolti tre soci ed un dirigente del Libero consorzio di Siracusa.
I campionamenti dell’Arpa
C’è tanta preoccupazione tra le popolazione delle tre città, i sindaci, nella serata di ieri, hanno diramato, tramite i social, un messaggio chiedendo di chiudere le finestre per motivi di sicurezza. Nella mattinata di oggi, sul luogo dell’incendio si sono recati i tecnici dell’Arpa, agenzia regionale di protezione ambientale, che stanno compiendo dei rilevamenti allo scopo di comprendere il livello di inquinamento dell’aria. L’incendio di materiale plastico libera la diossina, classificata nel Gruppo 1 degli agenti cancerogeni per l’uomo, dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro. È irritante per gli occhi, la cute e il tratto respiratorio.
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