Un incendio si è scatenato nel deposito della Ecomac, un’impresa situata tra Priolo ed Augusta, specializzata nello smaltimento dei rifiuti. In fiamme è andato del materiale plastico, causando la formazione di una nube nera che il  vento sta spingendo in mare. Al lavoro, per spegnere l’incendio, ci sono i vigili del fuoco di Augusta e Lentini mentre è ancora presto per svelare se si tratta di un’azione dolosa.

L’inchiesta

Nella primavera del 2020, questa stessa azienda finì al centro di un’inchiesta della Procura di Siracusa denominata  Black Trash della Finanza di Siracusa e conclusa dalla Guardia di finanza. Vennero arrestati tre imprenditori, Salvatore Grillo Montagno, Angelo Aloschi e Gianfranco Consiglio, un dirigente del settore Territorio ed Ambiente del Libero consorzio di Siracusa, Domenico Morello. Furono accusati, a vario titolo di illecita intermediazione e sfruttamento del lavoro, truffa aggravata e corruzione per l’esercizio della funzione.

La vicenda

L’indagine nacque su iniziativa della Procura, per cui la Ecomac avrebbe impiegato dei lavoratori pagandoli con tariffe inferiori rispetto a quelle previste nei contratti collettivi. La stessa impresa avrebbe poi chiesto ed ottenuto dalla Regione 800 mila euro a fondo perduto per la costruzione di una piattaforma per lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi alterando a proprio vantaggio le condizioni dei dipendenti.

L’annullamento dell’ordinanza del Riesame

Nelle settimane successive all’operazione, il Riasame, però, annullò l’ordinanza per gli indagati, accogliendo così il ricorso delle difese degli indagati, rappresentati  dagli avvocati Aldo Ganci, Francesco Favi e Stefano Rametta.

Montagno, presidente del Siracusa calcio, durante il suo interrogatorio, rigettò il quadro accusatorio degli investigatori: in merito al dirigente del Libero consorzio spiegò di non aver mai assunto persone da lui indicate. Sul ruolo in azienda, sostenne che le decisioni apicali non sarebbero spettate a lui, inoltre non si sarebbe verificata alcuna truffa ai danni della Regione perché quella richiesta di finanziamento era  garantita da un’assicurazione.

 

 

 

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