“Siamo tutti sotto shock per la morte di Chiara, qui a Solarino ci conosciamo tutti, il mio pensiero va alla famiglia che davvero non saprà come andare avanti”.

Lo afferma a BlogSicilia il sindaco di Solarino, Giuseppe Germano, commentando la notizia della morte di Chiara Adorno, la 19enne studentessa universitaria di Solarino travolta sulla circonvallazione di Catania prima da uno scooter e poi da una macchina, i cui conducenti sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio stradale.

E’ rimasto ferito il fidanzato di Chiara, centrato solo dallo scooter,  la cui testimonianza potrebbe consentire agli inquirenti di fare luce sulla vicenda.

Autopsia e poi i funerali

La Procura di Catania ha disposto l’autopsia sul cadavere della vittima: l’esame autoptico potrebbe essere eseguito tra oggi e domani, a quel punto la salma sarà restituita alla famiglia per la celebrazione dei funerali che si terranno nella chiesa Madre di Solarino.

La famiglia distrutta

La famiglia, il padre, la madre e la sorella di Chiara Adorno, si è chiusa nel suo dolore. Il padre, Michele Adorno, lavora all’Area marina protetta del Plemmirio, a Siracusa, i cui vertici, tra cui la presidente, Patrizia Maiorca, hanno espresso cordoglio per la tragica scomparsa di Chiara.

“Siamo straziati – dicono dal Consorzio Plemmirio – per questa vita spezzata in maniera così prematura e tragica, non ci sono parole che possano esprimere il nostro
profondo cordoglio nei confronti del collega e amico Michele per questo terribile lutto familiare”.

La seconda tragedia a Solarino in poche settimane

Per Solarino, si tratta del secondo lutto in poche settimane, come racconta il sindaco. “In un incidente stradale, con la moto, è morto Fabio Vita, il cui corpo è stato ritrovato 30 ore dopo la segnalazione di scomparsa della moglie. Adesso, la tragedia di Chiara che ha alimentato questo senso di smarrimento. Dovete pensare che in una piccola comunità, come lo è la nostra, una perdita con queste modalità è lacerante, perché, a dispetto delle grandi città, qui ci conosciamo tutti”.

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