“E’ una restrizione per dare l’ultima mazzata ai pubblici esercizi”. E’ questo il commento del presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello, sulla nuova ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha disposto, nei festivi e la domenica, la chiusura delle attività commerciali “ad eccezione di farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole e del domicilio per i prodotti alimentari, dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento”.
Una decisione che, secondo Confcommercio, rischia di far definitivamente collassare un settore ma l’associazione ha già richiesto allo stesso governatore dell’isola di ritoccare il provvedimento. “Questa ordinanza è davvero il colpo di grazia per gli operatori che cercano di recuperare degli spiccioli per poter comprare il pane per loro. Abbiamo già chiesto a Musumeci di aprire almeno all’asporto così da consentire almeno un minimo di sopravvivenza” spiega a BlogSicilia il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello.
In merito ai supermercati, non menzionati nell’ordinanza tra le attività che rimarranno aperte, la Confcommercio Siracusa ed il sindaco di Avola, Luca Cannata, non hanno dubbi. “I supermercati sono un’attività commerciale, dunque resteranno chiusi”, taglia corto il primo cittadino. “Tutto chiuso anche i supermercati, mercati, ogni attività commerciale” commenta la Confcommercio Siracusa.
“Siamo in una fase di grande attenzione e ho ritenuto – ha detto Musumeci – di accompagnare le decisioni nazionali e regionali con un’ordinanza che ha l’obiettivo di sostenere i primi segnali positivi, evitando nei giorni domenicali e festivi le occasioni di assembramento che abbiamo visto in tante immagini pubblicate dai mezzi di comunicazione. Chiediamo a tutti uno sforzo nelle prossime importanti giornate”.
Il presidente della Regione annuncia che “nelle prossime giornate proseguiremo con il monitoraggio degli indici di contagio, con la valutazione di misure di contrazione della mobilità extra-regionale, con l’adozione di protocolli di contenimento condivisi con gli Enti locali, con screening a tappeto nelle categorie. Dobbiamo fare tutti la nostra parte e noi non possiamo fare finta di niente di fronte a comportamenti individuali che troppe volte sembrano improntati a una mancanza di responsabilità. Il presidente della Regione ha il dovere di garantire il difficile equilibrio tra diritto alla salute e diritto alla socialità”.
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