Rischia di essere perso per usocapione un immobile donato il 15 marzo del 1969 al Comune di Siracusa dalla proprietaria, Maria Monteforte, a patto che fosse realizzata una casa di riposo per sole donne.
“Nomino quale erede dei miei due immobili siti ai numeri 12 e 20 di via Picherali l’Ente Comunale di assistenza di Siracusa, con il tassativo obbligo, di adibire detti immobili, senza esclusione alcuna, (anche minima) di locali, come casa di riposo per donne anziane bisognose che porti il mio nome “Maria Monforte” si legge nel testamento, riportato nel dispositivo dei giudici della sezione civile del Tribunale di Siracusa, chiamati a risolvere la controversia tra lo stesso Comune ed un privato, Francesco Licini che rivendica la proprietà essendo scattata l’usocapione.
Nel marzo scorso, il giudice monocratico del Tribunale di Siracusa, aveva accolto il ricorso del Comune, disponendo il sequestro di quei locali (nel timore che potessero essere deteriorati) entrati, frattanto, nella disponibilità del privato, e nominando il sindaco come custode.
Con una nuova sentenza, emessa nei giorni scorsi, il Tribunale, in composizione collegiale, (Concetta Maiore, Presidente, Domenico Stilo, Giudice Relatore e Gabriele Patti, Giudice), ha revocato quel sequestro, accogliendo, sostanzialmente, la tesi del privato, assistito dall’avvocato Corrado Giuliano.
Il Comune di Siracusa ritiene che l’immobile faccia parte del demanio comunale e, pertanto, non soggetto all’ usucapione e come prova ha prodotto una delibera della giunta del 10 gennaio del 2020, per cui “il bene denominato ‘Unità immobiliari di Via Picherali n.12-20”, divenute di proprietà del Comune di Siracusa, risulta inserito nell’elenco dei beni demaniali del Comune di Siracusa”.
Secondo i giudici, però, “è da escludersi che i beni oggetto del lascito testamentario da parte della sig.ra Maria Monteforte possano ritenersi facenti parte del demanio comunale, non essendo sufficiente ad imprimere tale caratteristica la destinazione degli stessi a casa di riposo per anziani”.
Insomma, la missione affidata dalla proprietaria al Comune, in questi 52 anni, non sarebbe mai stata portata a termine dal Comune.
Nella motivazione della sentenza, i giudici del Tribunale rivelano che “è indubbio che dal momento dell’apertura della successione della signora Monteforte e, quindi, dell’esecuzione della disposizione testamentaria in questione, non è mai stata realizzata alcuna casa di riposo per anziani bisognosi”.
Il giudizio del Tribunale è lapidario. “Per tutto quanto esposto, ne discende che, essendo il bene appartenente al patrimonio disponibile, il lascito della sig.ra Maria Monteforte è suscettibile di essere acquisito per usucapione”.
“Soltanto quando si entrerà nello specifico della controversia e delle ragioni esposte e dimostrate dalle parti si potrà
comprendere se sussistono o meno le condizioni per vantare l’usucapione a vantaggio di terzi su beni di proprietà comunale, vincolati da una disposizione testamentaria” sostiene l’assessore al Patrimonio, Rita Gentile