• Blitz nel quartiere dei nomadi dei Noto dei carabinieri
  • Il controllo nell’ambito delle indagini sull’omicidio di un 17enne
  • Perquisito un autolavaggio che è stato sequestrato
  • Si cerca l’arma del delitto

I carabinieri della Compagnia di Noto hanno sequestrato un autolavaggio situato in contrada Arance dolci, a Noto, per sversamento abusivo di rifiuti. Un controllo legato alle indagini sull’omicidio di Paolo Mirabile, il 17enne vittima di un agguato avvenuto nelle settimane scorse a Noto e morto all’ospedale Garibaldi di Catania per via di quella ferita alla testa, perforata da un proiettile.

Si cerca l’arma del delitto

I militari ed i magistrati della Procura di Siracusa sono alla ricerca, oltre che del responsabile, dell’arma usata durante l’agguato. E così, nelle ore scorse, gli inquirenti si sono recati in questo autolavaggio dentro il quale c’erano 17 lussuosi veicoli, tra camper e roulotte, appartenenti alla comunità nomade, la stessa a cui appartiene la vittima. I carabinieri ipotizzano che il delitto sia avvenuto all’interno della stessa comunità che, però, si è chiusa a riccio.

Le perquisizioni

Dopo aver contattato i proprietari, i carabinieri, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento “Sicilia” di Palermo, hanno perquisito tutti i mezzi che stazionavano nell’area alla ricerca di armi e sostanze stupefacenti.

Nel corso delle operazioni sono state identificate 25 persone, tutte appartenenti alla comunità nomade “sui
quali non si spengono i riflettori ma anzi è massima l’attenzione da parte dei Carabinieri de Comando Provinciale di Siracusa” spiegano i militari.

La ricostruzione del delitto

Le immagini delle telecamere di sicurezza della zona ed il sopralluogo dei militari sul luogo del ferimento hanno permesso di scoprire che, nei minuti precedenti all’agguato, c’era stato un violento scontro tra giovani,  appartenenti alla comunità nomade, come la vittima, che avrebbero abusato di alcool. La prova consisterebbe nei frammenti di vetro rinvenuti dai carabinieri.

Articoli correlati