Si spacca il sindacato siracusano sullo sciopero del 18 novembre a Siracusa per sensibilizzare l’opinione pubblica ed il Governo nazionale sul salvataggio del Petrolchimico di Siracusa.

La Uil ci ripensa sulla protesta

La Uil, al termine dell’incontro con le altre due sigle, Cgil e Cisl, non ha confermato la sua partecipazione alla manifestazione, nonostante l’annuncio dei giorni scorsi, perché, in contemporanea, ma a Roma, nella sede del Mise ci sarà il vertice tra Governo, parti sociali e manager di Lukoil.

“Più utili altre forme di mobilitazione” dice la Uil

“Non escludiamo in futuro il ricorso allo sciopero generale ma riteniamo che attualmente siano più utili altre forme di mobilitazione in considerazione della convocazione delle parti sociali disposta dal ministro dello Sviluppo economico per venerdì 18” spiega la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, insieme con i segretari generali siracusani delle organizzazioni di categoria Uiltec, Uilm, Feneal, Uiltucs e Uiltrasporti Seby Accolla, Giorgio Miozzi, Severina Corallo, Anna Floridia e Silvio Balsamo.

Il vertice al Mise nello stesso giorno

Il summit a Roma è stato convocato per scongiurare l’interruzione dell’attività produttiva delle 2 raffinerie, attraverso lo sblocco delle linee di credito alla società per acquistare petrolio da altri paesi e non più dalla Russia, che, dal 5 dicembre non potrà più esportare grezzo, l’unico, al momento, lavorato da Isab Lukoil.

Il ministro delle Imprese, Urso, ha aperto all’ipotesi di un intervento dello Stato che, con la controllata Sace, darà delle garanzie alle banche, Unicredit e Intesa San Paolo, per erogare credito a Lukoil.

Cgil e Cisl confermano lo sciopero

“Abbiamo accolto con cauto ottimismo la convocazione del tavolo tecnico al Mise, ma la nostra mobilitazione poggia su una piattaforma più ampia dove la vicenda Lukoil è solo una parte. Il 18 novembre resta la data scelta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per accendere i riflettori sull’intera economia di questa provincia”.  Lo affermano i vertici di Cgil e Cisl Siracusa, con i segretari Roberto Alosi e Vera Carasi, che contano in un ripensamento della Uil.

“Il nostro non è uno sciopero “contro”, ma una mobilitazione “per” – sottolineano ancora i due segretari – e auspichiamo un ripensamento della Uil nelle prossime ore affinché l’unità sindacale resti valore imprescindibile per la salvaguardia del lavoro e di tutti i lavoratori”

La questione Ias

Per Cgil e Cisl, oltre al caso Lukoil, nella piattaforma di protesta, c’è anche la questione Ias, il depuratore di Priolo, usato per lo smaltimento dei fanghi della zona industriale, posto sotto sequestro dal giugno scorso a seguito dell’inchiesta per disastro ambientale della Procura di Siracusa. Se l’impianto dovesse essere chiuso, il Petrolchimico soccomberebbe al netto della risoluzione della vicenda Lukoil.

“La vicenda Lukoil e la spada di Damocle del depuratore Ias, sono pezzi di un mosaico economico ben più articolato – aggiungono ancora Alosi e Carasi – C’è la consapevolezza piena di dover intervenire sulle politiche industriali per garantire quella transizione energetica che significherebbe futuro certo per il nostro polo industriale.

“Rispettiamo la decisione – dicono dalla Uil – delle strutture territoriali di Cgil e Cisl che, pur sapendo del nostro invito a tenere in debita considerazione la novità rappresentata dalla convocazione in sede ministeriale, hanno scelto di confermare lo sciopero del settore industria per il 18 con corteo a Siracusa. Noi non siamo d’accordo e ribadiamo per quel giorno, nel corso della riunione, la necessità di un presidio dinanzi al Ministero in modo da far sentire e vedere la presenza dei veri protagonisti”

 

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