Passata la tempesta, almeno fino ad un nuovo bollettino, è tempo di riflessioni ed analisi sul sistema delle allerta meteo che sono l’incubo dei sindaci. In pochi minuti, devono decidere se disporre o meno, per il giorno successivo, la chiusura delle scuole e di altri impianti pubblici o la sospensione di eventi.
Ed a volte capita, come nella giornata di ieri, a Siracusa, che il tempo, nonostante fosse stata diramata l’allerta arancione, sia clemente. E così, le famiglie degli studenti sfogano tutto il loro disappunto, specie sui social, e trovano come bersaglio principali i sindaci.
Sindaco, quindi è sempre colpa vostra?
Accade così che ogni scelta compiuta dai sindaci, in un senso o in un altro, è potenzialmente sbagliata e che, pur volendo e dovendo porre la sicurezza e l’incolumità di tutti i cittadini al primo posto, le allerte meteo si stiano trasformando in una sorta di roulette russa in cui a comunicazioni di potenziale pericolo identiche corrispondano effetti sui territori totalmente differenti.
Ieri allerta arancione, come domenica ma con condizioni diverse
Se ieri ci fosse stata una giornata come quella di domenica e avessimo aperto le scuole ci sarebbero state conseguenze drammatiche per via delle condizioni meteo avverse. Il livello di allerta diramato dalla Protezione Civile regionale per domenica, è identico a quello emanato per la giornata di martedì. Con una medesima allerta arancione, come tutti hanno avuto modo di verificare, le situazioni nella nostra provincia sono state molto diverse.
Su quali basi potremmo decidere, quindi, di aprire le scuole in presenza di un bollettino che segnala condizioni meteo avverse potenzialmente molto pericolose come quelle di domenica?
Che giudizio ne trae allora?
E’ il sistema che a mio giudizio sarebbe da rivedere, perché tra la situazione meteorologica di domenica e quella di martedì c’è un abisso: nella prima si è prodotto un pericolo concreto per l’incolumità pubblica, nella seconda no, eppure il colore dell’allerta è identico. Mi rendo conto che si tratta di previsioni e che non parliamo di una scienza esatta. Per contro, alla luce di queste considerazioni che chiunque è in grado di comprendere, mi chiedo se non sia il caso in ultima analisi per i sindaci di provare a consultare l’oracolo di Delfi!
Visto che Delfi è lontana, che farà la prossima volta?
Al netto del sarcasmo, purtroppo la mia previsione, non meteorologica, è che di questo passo la Protezione civile continuerà a diramare allerte arancioni con maggiore frequenza e posso anticipare che non avrò alcuna remora ad emettere delle ordinanze di chiusura delle scuole. Non certo con l’intenzione di limitare e ridurre la frequenza delle lezioni ma perché non esistono strumenti a disposizione dei sindaci per valutare, all’interno di questo sistema, le singole gradazioni di colore delle singole allerte.
Che tipo di informazioni avete prima di decidere cosa fare?
I sindaci operano al buio, senza informazioni ulteriori rispetto a quelle diffuse a tutti i cittadini, nonostante lo sforzo straordinario di sua eccellenza il Prefetto di Siracusa che anche in questa occasione ha coordinato sapientemente tutte le istituzioni provinciali.
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