Il futuro della zona industriale

Nubi sul petrolchimico di Siracusa, costi elevati per la raffineria Sonatrach e l’Algeria ci ripensa

Soffiano venti inquietanti sul futuro della zona industriale di Siracusa, in particolare sulla Sonatrach, il colosso algerino che nel 2018 ha acquistato le raffinerie di petrolio dell’americana Esso. A lanciare la pietra nello stagno è stata la rivista francese Petrostrategies, che, nel suo ultimo numero, ha individuato in 725 milioni di dollari la cifra spesa dagli algerini per l’acquisto della raffineria di Augusta.

Secondo la stessa fonte, come riportato da l’Agenzia Nova e dall’Agi, “Sonatrach ha persino dovuto ricorrere a un prestito da 250 milioni di dollari dall’istituto Apicorp, con sede in Arabia Saudita, per la manutenzione dell’impianto e per l’acquisto del greggio saudita necessario al funzionamento della raffineria”. Sempre “Petrostrategies” critica la logica industriale dell’acquisizione, perche’ “Augusta e’ stata progettata per la lavorazione di un petrolio greggio di densita’ media e pesante, non per il greggio leggero che produce l’Algeria”.

I dirigenti di Sonatrach, secondo quanto riporta l’Agi, avevano giustificato l’affare evidenziando come l’Algeria importi 3 milioni di tonnellate l’anno di prodotti raffinati e promettendo che Augusta avrebbe ridotto il deficit trasformando il greggio algerino. Il ministro algerino dellEnergia, Mohamed Arkab, come riferito dalle agenzie di stampa, ha promesso di tenere presto una conferenza stampa per discutere della situazione della raffineria.

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Con l’uscita di scena di Abdelaziz Bouteflika come presidente della Repubblica e di Abdelmoumen Ould Kaddour come amministratore delegato della compagnia energetica nazionale Sonatrach, l’Algeria e’ chiamata a sciogliere una serie d’importanti nodi tra i quali quello dell’investimento effettuato nel 2018 per l’acquisto della raffineria di Augusta, in Sicilia.

Frattanto, Sonatrach fa sapere che “si è svolta la settimana scorsa ad Algeri la prima riunione del nuovo cda di Sonatrach Raffineria Italiana (SRI)”

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“Il board è composto da Zaid Laadj, Batouche Boutouba, Salih Bouaziz (presidente del cda), Salima Abdoun, Rosario Pistorio e Slimane Slimani, con la conferma di Rosario Pistorio – fa sapere Sonatrach –  come amministratore delegato. I componenti del cda, insieme a dirigenti di Sonatrach,   visiteranno nel mese di marzo la raffineria di Augusta – di recente oggetto di una fermata di manutenzione, effettuata nella primavera del 2019, volta a migliorare l’affidabilità e la sostenibilità ambientale –  e il terminal di Napoli, altro asset strategico di SRI. Un primo obiettivo del consiglio di amministrazione è quello di continuare il percorso di sostenibilità intrapreso mantenendo i più elevati standard di sicurezza e controllo  e di migliorare la profittabilita’ degli asset acquisiti nel 2018 mediante adeguate strategie commerciali e gestionali”

 

Foto tratta da sonatrachitalia.it

 

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