• Chiesto rito abbreviato per il ristoratore accusato dell’omicidio di 2 badanti
  • Sarà ammessa la richiesta perché il delitto risale al 2014
  • Ipotesi di una perizia psichiatrica per l’indagato

La difesa di Giampiero Riccioli, il 5oenne ristoratore di Siracusa accusato di aver prima ucciso due badanti campani, Alessandro Sabatino, 40 anni, e Luigi Cerreto, 23 anni,  ha già formalizzato la richiesta del rito abbreviato per omicidio.

Udienza

L’udienza davanti al gup del Tribunale di Siracusa è fissata al 12 ottobre e si procederà con questo giudizio, nonostante da circa un anno l’abbreviato, che consente all’imputato uno sconto di pena pari ad un terzo, non è ammesso per i reati gravi.

Ipotesi di una perizia

Solo che il delitto, per cui è indagato il 50enne, si è consumato nel maggio del 2014. Peraltro, la difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio Meduri e Dario Lombardo, sta prendendo in considerazione l’ipotesi di sottoporlo ad una perizia psichiatrica allo scopo di verificare se ha capacità di intendere e di volere.

La vicenda

Secondo la ricostruzione dell’accusa, Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto, dopo aver risposto ad un annuncio di lavoro, lavorarono per alcuni giorni come badanti del padre del cinquantenne, salvo poi litigare con quest’ultimo. All’epoca dei fatti, ci sarebbero stati forti dissapori tra i Riccioli e i due badanti che, appena entrati in servizio, avrebbero notato pesanti maltrattamenti a danno dell’anziano. Proprio questo potrebbe essere il movente dell’omicidio.

Le ricerche

In tutti questi anni, nonostante scavi e ricerche nella zona di contrada Tivoli, non è mai stato trovato nulla riconducibile alla scomparsa delle vittime al punto che la Procura di Siracusa, nei mesi scorsi aveva presentato una richiesta di archiviazione ma la Procura di Catania  ha avocato a se l’indagine sulla scomparsa.

L’esecuzione

Sono state trovate delle fascette di plastica nella porzione di terreno della villa in contrada Tivoli dove sono stati rinvenuti resti umani. Le vittime, da quanto emerge nella relazione del medico legale, incaricato dalla Procura generale di Catania di svelare le cause della morte, sarebbero state uccise a colpi di arma da fuoco.

Secondo questa ricostruzione, ipotizzata dai magistrati e dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, i due sarebbero stati prima legati e poi uccisi: l’assassino avrebbe sparato da dietro, centrando il cranio, come se fosse una vera esecuzione

 

Articoli correlati