E’ stato trasferito in un altro carcere Francesco Mirabella, il 30enne siracusano accusato dell’omicidio di Giuseppe Pellizzeri, il 37enne ufficiale della Capitaneria di Porto ucciso a colpi di pistola in prossimità di un bar in via Elorina, nella zona sud di Siracusa.

La sicurezza dell’indagato ed i funerali della vittima

Una decisione assunta per ragioni di sicurezza, evidentemente c’è il fondato timore che l’indagato, assistito dall’avvocato Antonio Meduri, possa rimanere vittima di una ritorsione.

Frattanto, la Procura di Siracusa, che coordina le indagini dei carabinieri, ha disposto il dissequestro della salma restituita ai familiari per la celebrazione dei funerali: la cerimonia religiosa si terrà lunedì prossimo alle 15,30 al Santuario della Madonna delle Lacrime.

L’autopsia: 2 colpi di pistola, fatale quello al petto

Emergono i primi particolari sull’esame autoptico che ha confermato le cause del decesso dell’ufficiale della Guardia costiera, centrato da due proiettili, uno alla spalla, l’altro all’altezza dello sterno: quest’ultimo colpo non ha dato scampo alla vittima.  Stando a quanto emerso nelle indagini, il delitto sarebbe stato preceduto da scontri tra la vittima e la famiglia dell’indagato in merito ai soldi legati all’affitto di un magazzino.

Lo scontro prima del delitto

E prima dell’assassinio, poi confessato da Mirabella,  vi sarebbe stato anche uno scontro fisico tra l’ingegnere navale ed il fratello di Mirabella che, nel corso della sua testimonianza, avrebbe spiegato di essersi armato per tutelare la sua incolumità. Insomma, avrebbe avuto timore del 37enne e così quando le parti si sono incontrate nel bar il presunto assassino ha tirato fuori l’arma, successivamente gettata in mare e poi recuperata dai carabinieri.

Emergono altri fatti

Nel corso dell’interrogatorio legato all’udienza di convalida, tenutosi al palazzo di giustizia di Siracusa, sono saltati fuori altri particolari, tra cui le minacce dello stesso indagato all’ufficiale della Capitaneria di Porto. Il pm ha anche fatto sequestrare alcuni telefonini delle parti coinvolte anche per stabilire se ci sono coinvolgimenti di altre persone in questa drammatica vicenda.