E’ uno degli esempi positivi di recupero del territorio e da sempre un luogo magico. Ortigia, cuore di Siracusa, è certamente un gioiello che è stato strappato al degrado in cui versava.
Il rischio, tuttavia, è che possa trasformarsi nel posto ‘alla moda’ del momento in cui pur di far arrivare qualche avventore in più si mette in discussione il futuro e ovviamente un passato millenario.
Così un gruppo di siracusani ha promosso una lettera aperta alla città, sottoscritta finora da duecentotrentasei tra turisti e cittadini residenti e non residenti in Ortigia, “per porre un problema ed alimentare un confronto in un momento in cui l’ isola, amata da tutti, sta cambiando pelle e ci appare troppo ingombrata e sofferente, con il rischio di un suo nuovo abbandono da parte degli abitanti, sopraffatti dal rumore, dal caos e dal disordine”.
Ecco cosa scrivono:
“Siamo ovviamente a favore del turismo, anzi ci piacerebbe un turismo che duri tutto l’anno. Gli ortigiani già sanno di dover pagare un prezzo per l’afflusso dei turisti e non solo ricavarne benefici. Si tratta però di trovare un limite. Apprezziamo e rispettiamo i musicisti, la cui presenza arricchisce ed allieta le strade ed i locali dell’isola.
Siamo favorevoli, al di là della strumentalizzazione delle nostre motivazioni, alla tutela delle iniziative commerciali non dimenticando che i commercianti, alcuni dei quali hanno pure sottoscritto la lettera, hanno avuto un ruolo fondamentale nella rinascita di Ortigia. Anche i tavolini all’aperto, ma non in tutti i luoghi, possono contribuire alla piacevolezza della città.
Ma siamo contro la percepita assenza di regole, siamo contro chi le regole non le rispetta, contro il frastuono oltre gli orari ed i limiti sonori consentiti e la tendenziale trasformazione dell’isola in un unico diffuso luogo di ristorazione e divertimento.
Ortigia non è Porto Cervo, è un luogo ricco di storia dove le persone vivono ininterrottamente da vari millenni e la cui identità e vivibilità va preservata nell’interesse, tra l’altro, degli stessi esercenti commerciali, perché le loro iniziative non siano effimere e possano durare nel tempo. Siamo per un modello originale Ortigia, che possa essere costruito con la condivisione massima possibile tra abitanti, commercianti ed Amministrazione, per un progetto che includa, detti le regole e sappia farle rispettare.
Su questo invitiamo i cittadini, ma anche i turisti e chiunque ne abbia a cuore i destini, a partecipare agli incontri che intendiamo promuovere nelle prossime settimane e ad esprimere e confrontare le proprie idee sul modello di città auspicato, nell’ascolto e rispetto reciproco”.
Il documento è firmato da Corrado V. Giuliano, Pippo Ansaldi, Salvo Salerno, Peppe Giliberti, Roberto De Benedictis, Giovanni Randazzo e Giovanni Trigilio.
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