L’Osservatorio civico di Siracusa lancia l’allarme sui ritardi per l’apertura del nuovo padiglione nell’area dell’ospedale Umberto I di Siracusa, struttura che, secondo quanto prospettato dall’Asp di Siracusa, dovrebbe ospitare Terapia Intensiva e Pronto Soccorso.
“Francamente non si comprendono i motivi che continuano ad impedire di rendere fruibile la nuova struttura, i cui lavori sarebbero stati ultimati già da parecchio tempo presso l’area dell’ex parcheggio dell’ospedale di Siracusa” spiegano i componenti dell’Osservatorio.
Il sopralluogo del commissario dell’Asp
Nel febbraio scorso, il commissario straordinario dell’Asp, Alessandro Caltagirone, al termine di un sopralluogo, con tanto di foto, aveva annunciato che il nuovo padiglione “è pronto per il collaudo e per entrare in servizio”.
L’importo dei lavori: oltre 6 milioni
“L’importo dei lavori del padiglione, che erano stati consegnati – spiegano gli esponenti dell’Osservatorio civico – all’impresa nell’aprile di ben tre anni fa e che sarebbero dovuti durare poco tempo, è stato di più di 6 milioni e 600mila euro e sul sito dell’impresa sono inserite da parecchi mesi immagini di sale moderne ed accoglienti, con la presenza di attrezzature e strumentazioni ultramoderne già installate e quindi, presumibilmente, pronte per essere utilizzate”.
Il caso di oncologia
Come aveva, inoltre, spiegato il commissario dell’Asp, con l’apertura del nuovo padiglione si sarebbe trovato finalmente spazio per il rientro del reparto di Oncologia all’Umberto I di Siracusa. Temporaneamente, si trova al Di Maria di Avola. “Tutto ciò ci permetterà, inoltre, rispondendo alle legittime e comprensibili aspettative dei pazienti oncologici, il rientro alla sua sede originaria dell’ospedale Umberto I” del reparto di Oncologia che, come è noto, era trasferito sin dal 2020 nell’ospedale Di Maria di Avola” aveva detto Caltagirone.
Un ritardo che preoccupa l’Osservatorio anche per i pazienti oncologici. “E l’Osservatorio Civico torna a reclamare con forza anche l’immediato ritorno a Siracusa del reparto di Oncologia, nei locali dove si trova attualmente il pronto
soccorso, visto che il permanere della sua permanenza ad Avola, che avrebbe dovuto essere solo temporanea, sta provocando disagi sempre più pesanti a diverse centinaia di pazienti e alle loro famiglie” concludono.
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