Nei mesi scorsi, il gup del tribunale di Siracusa aveva rinviato a giudizio un disoccupato di 50 anni,  residente a Francofonte ed originario della Romania, per aver abusato della figlia di 14 anni,  costringendola ad avere rapporti sessuali fino al marzo del 2017 nella loro stessa casa. Sotto processo è finita anche la moglie dell’imputato e madre della vittima, 44 anni, connazionale del consorte, perché, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Siracusa, avrebbe “omesso di intervenire in difesa della figlia nonostante le esplicite richieste di aiuto da parte della medesima”. Gli inquirenti ipotizzano che la donna si sarebbe girata dall’altra parte quando il marito avrebbe abusato della ragazzina, costretta a ad avere rapporti all’età di 11 anni. I magistrati sostengono che la vittima si sarebbe confidata con la madre, raccontandole tutto, ed a quel punto la quarantaquattrenne ne avrebbe discusso con il consorte. Il marito, dalle informazioni acquisite dalla Procura di Siracusa,  avrebbe confessato, affermando che non sarebbe accaduto più ma gli abusi si sarebbero ripetuti ed all’ennesima richiesta di aiuto la madre le avrebbe dato della bugiarda.

Oltre alle violenze sessuali, l’uomo è anche accusato di maltrattamenti in famiglia, in quanto, secondo la ricostruzione della Procura di Siracusa, avrebbe picchiato la moglie, incolpandola di tornare a casa troppo tardi. La donna, da quanto emerge nella versione dell’accusa,  era l’unica della famiglia a lavorare,  insomma le spese per mangiare e per tanto altro erano frutto dell’impiego della vittima mentre il cinquantenne non sarebbe riuscito a portare a casa molto per il mantenimento della famiglia solo che la sua presenza in quell’abitazione si sarebbe sentita eccome. Dopo una denuncia arrivata ai carabinieri, il corso delle cose, in quella famiglia, è cambiato, fino al rinvio a giudizio del cinquantenne, il cui processo ha già avuto inizio ma alla sbarra ci sarà anche la consorte. La vittima, assistita dall’avvocato Loredana Battaglia, si è costituita parte civile.