Stop alle procedure per l’istituzione del Parco degli Iblei e nuovi termini per consentire ai Comuni di redigere le osservazioni sulla perimetrazione dell’area, comprendente le province di Siracusa, Ragusa e Catania.

“Le Commissioni parlamentari all’Ambiente e territorio e alle Attività produttive della Regione siciliana hanno inviato un documento al ministero per la Transizione ecologica per chiedere di posticipare i termini per la perimetrazione del Parco degli Iblei e contestualmente sospendere le procedure legate all’istituzione dell’ente.”

L’audizione in Commissione

Ne dà notizia il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo che, nelle settimane scorse, ha promosso un incontro in Commissione con le associazioni di categoria e i 27 sindaci dei territori in cui ricade il Parco degli Iblei, tagliati fuori dal processo decisionale per la definizione dei limiti del Parco.

Poco tempo ai Comuni per decidere

“I presidenti delle due commissioni, Giusy Savarino e Orazio Ragusa – dice il deputato regionale di Prima
l’Italia, Giovanni Cafeo – hanno evidenziato, nella lettera inviata al ministro della Transizione ecologica, che
alle amministrazioni locali è stato dato un tempo troppo limitato per organizzare degli incontri con tutti i
rappresentanti del territorio e poi esprimere le osservazioni all’attuale piano della perimetrazione del
Parco”.

Le azioni a tutela del territorio

Il deputato regionale di Prima l’Italia assicura che sono pronte azioni nell’interesse dei territori.  “L’auspicio – aggiunge Cafeo – è che il Governo sia solerte nel raccogliere questo invito, in ogni caso i
presidenti di Commissione hanno assicurato che saranno predisposte delle azioni a tutela degli interessi del
territorio. “Inoltre – continua Cafeo – la documentazione pervenuta ai sindaci è piuttosto lacunosa, per cui è
necessario che ne mettano a disposizione una più completa da valutare insieme ai rappresentanti del
territorio”.

Gli interessi dei privati

Secondo il parlamentare di Prima l’Italia, a rischio ci sono numerosi investimenti dei privati così come gli aiuti per le aree Zes.

“Per come è la situazione allo stato attuale, si palesa – dice Cafeo – il rischio di istituire un Parco, tra i più vasti in Italia, calato dall’alto, senza ascoltare le esigenze delle imprese che, a causa di rigidi vincoli, potrebbero trovarsi a rinunciare ai loro investimenti dopo essersi impegnati con gli istituti di credito e proceduto ad assumere manodopera. “Infine – conclude il parlamentare regionale di Prima l’Italia – il Parco, sulla scorta dell’attuale piano, occuperebbe una vasta porzione di territorio, comprendente le province di Siracusa, Catania e Ragusa, che beneficerà degli aiuti previsti per le aree Zes e Super Zes, senza contare i contributi previsti del PNRR”.