“Sono orgoglioso, ma l’importante è che mio figlio stia bene. Lui ha telefonato stamattina a mia moglie e le ha detto ‘non vi preoccupate se sentite notizie ai telegiornali sul conflitto a fuoco in cui è morta una persona…’. Parla il padre di Luca Scatà, il poliziotto siciliano che stamani ha colpito l’attentatore di Berlino.

Giuseppe Scatà, precisa di avere appreso dalla stampa quello che è accaduto a Sesto San Giovanni perché non ha ancora parlato con il figlio: “Per loro era un normale controllo – dice a BlogScilia, il padre del poliziotto –  non sapevano che si trattasse dell’attentatore di Berlino, si sono insospettiti, ma era solo un controllo documenti….”

La famiglia dell’agente vive a Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa, dove oggi non si parla d’altro. In molti, fra cui il sindaco, hanno abbracciato il padre di Luca che dalla voce sembra piuttosto provato: “Beh, sinceramente non siamo abituati a questo genere di cose”, ammette, ma ribadisce: “Luca ha fatto semplicemente il suo dovere, quello per cui è stato addestrato come poliziotto”.