Il timore che a Siracusa possano ripetersi dei pasticci nella conta dei voti, come accaduto alle amministrative del 2018 ed alle regionali del 2022, è molto alto. Il Comune ha organizzato dei corsi di formazione per i propri dipendenti che presteranno assistenza in occasione dello scrutinio ma per tanti non basta.
I timori di Lealtà&Condivisione
Il presidente di Lealtà&Condivisione, Carlo Gradenigo, che è stato assessore dell’attuale amministrazione, il cui movimento, però, è schierato con Pd e M5S a sostegno della candidatura di Renata Giunta, ritiene indispensabile intraprendere altre strade, tra cui la formazione dei presidenti e dei segretari di seggi, i veri protagonisti dello spoglio. Ha scritto una lettera alla Regione, al sindaco di Siracusa ed al presidente della Corte di Appello affinché siano presi accorgimenti ed evitare un’altra elezione contestata.
Appello al sindaco
Al sindaco, il presidente di L&C chiede “di programmare per tempo idonei corsi di formazione/aggiornamento per i Presidenti ed i segretari dei seggi, sui quali ricade principalmente l’onere di assicurare la regolarità delle operazioni elettorali”.
L’invito alla Corte d’Appello
Al Presidente della Corte di appello di Catania, “di inserire, all’interno del provvedimento di nomina dei Presidenti di seggio, l’obbligo, per i medesimi, di partecipare all’attività di formazione eventualmente (e auspicabilmente) programmata per tempo dal Comune interessato, se del caso di concerto con l’ufficio territoriale del governo”.
L’esortazione alla Regione
All’ Assessorato regionale agli Enti locali, “di prendere in considerazione la opportunità di prevedere, in sede di emanazioni delle istruzioni agli uffici elettorali, la possibilità che l’addetto alla consegna del materiale occorrente per le votazioni, verifichi, in tale circostanza, in presenza del Presidente di seggio, la effettiva corrispondenza delle schede consegnate con il numero indicato al di fuori della scatola predisposta dalla Prefettura”.
Il pasticcio del 2018
In merito al pasticcio elettorale del 2018, è stato disposto il rinvio a giudizio di 10 persone, tra cui diversi presidenti di seggio. “Le elezioni amministrative del 2018 hanno prodotto – ha detto Gradenigo – un contenzioso amministrativo definito con sentenza del CGA del 28 maggio 2020. In tale sede, pur escludendo irregolarità idonee ad invalidare l’esito elettorale, sono state accertate incongruenze riguardanti i dati forniti da ben 76 sezioni elettorali su 123, con particolare riferimento alla frequente contraddittorietà dei dati riferiti nei verbali delle operazioni elettorali in ordine al numero delle schede prese in carico e autenticate”
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