“Se a chi è stato al Governo del Paese tante volte pur cambiando i Governi o in segretaria nazionale pur cambiando i segretari, gli chiediamo per una volta di andare in panchina, io non penso che dobbiamo chiedere scusa”. Lo ho affermato a Rosolini, nel Siracusano, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del Pd

“Con Veltroni eravamo  -ha detto Bonaccini – più di 12 milioni di elettori del Pd. L’ultima elezione ne ha fatto perdere un altro milione e siamo scesi a poco più di 5 milioni. Quindi più che mandare via persone è bene che ognuno di noi si dia da fare per convincerne altri a venire”.

Cambiare regole nel Pd su candidature

Bonaccini ha anche detto di voler modificare, in caso di suo successo, le regole di ingaggio legate alle candidature di esponenti di primo piano del Pd.

“Se dovessi essere eletto segretario, non succederà – ha detto Bonaccini – mai più che nessuno del gruppo dirigente non si candidi nei collegi uninominali, cosa che non si era mai vista e che è il primo messaggio drammatico che si dà ai cittadini. Per essere eletti nei comuni, in Regione, persino in Europa, si deve correre mettendoci la faccia e sottoponendosi giustamente al giudizio dei cittadini”

“Se sei leader lo si vede nel rapporto con il consenso dei territori, non perché te lo indica qualcuno. Se non cambia -ha detto Bonaccini – la legge elettorale, che va riconosciuto è pessima vi garantisco che la prossima volta in provincia di Siracusa o in Sicilia o in tutta Italia, le candidate del Partito Democratico li sceglierete voi con le primarie”

Salario minimo

“Se divento segretario, vi chiederò di andare davanti ai bar, davanti ai luoghi di lavoro, nelle piazze, nei mercati a raccogliere firme per introdurre il salario minimo legale in questo Paese” ha aggiunto il candidato alla segreteria nazionale del Pd, Stefano Bonaccini, rispondendo ad una domanda sul tema del lavoro.

“Dovevamo farlo al governo – ha detto Bonaccini – ma non ce  l’abbiamo fatta. La destra non ha messo alcuna misura in quella direzione. Noi dobbiamo raccogliere le firme perché dove non arriva la contrattazione collettiva dobbiamo pretendere che venga per legge istituita una legge che dica che è vergognoso, indecente lavorare a 2,3, 4 euro l’ora senza alcuna tutela”

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