Un futuro senza la raffineria nel Petrolchimico di Siracusa? E’ possibile abbandonare l’energia fossile per sostituirla con l’energia verde? Per Legambiente sembra proprio di sì, soprattutto immaginando quello che ci aspetta tra 12 anni quando, stando alle indicazioni dell’Unione europea, non potranno più circolare veicoli alimentati con benzina e gasolio.

Stop ad energia fossile ed il Petrolchimico?

L’Italia ed altri paesi membri stanno provando a dilatare i tempi per essere preparati al meglio ma una cosa è certa: se per le strade del Vecchio Continente ci saranno solo mezzi con combustibile verde o elettrici, il Petrolchimico, per come lo conosciamo oggi, non ci sarà più.

Secondo uno degli esponenti più importanti di Legambiente Siracusa, Enzo Parisi, il futuro si scorge all’orizzonte per la zona industriale che si proietterebbe sul mare, come ha detto nella puntata di Sulle strade di Siracusa dedicata al Petrolchimico.

Centrali del vento sul mare

“Oggi siamo in grado di produrre energia sostenibile: il mio pensiero – dice Parisi – va alle torri eoliche off-shore, cioè ad una distanza notevole dalla costa, con pochissimo impatto sui fondali, in quanto sarebbero adagiate su  piattaforme galleggianti. Queste torri producono energia rinnovabile pulita, quella in eccesso verrebbe usata per produrre idrogeno, attraverso gli elettrizzatori che sono situati a terra. Potremmo costruire qui le torri eoliche, per poi trasportarle dove servono oltre al fatto che si creerebbe lavoro con la manutenzione”.

“Fare Hub per idrogeno” dice Confindustria

L’altra strada, peraltro, tracciata da Confindustria è quella della realizzazione di un Hub dell’idrogeno.  “Il più grosso consumatore di idrogeno sono le raffinerie che lo utilizzano – spiegava nei mesi scorsi il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona – per desolforare tutti i prodotti che vengono immessi nel mercato. Avremmo una produzione a Km 0, senza sprechi, di energia e di trasporto. Peraltro, il Petrolchimico di Siracusa con l’idrogeno ci lavora da ormai 60 anni, per cui si sono sviluppate professionalità e conoscenze che sono un patrimonio importante che non va sprecato. Ci sono aziende che producono idrogeno, per cui basterebbe realizzarlo qui un Hub piuttosto che andare altrove e realizzarlo ex novo”.

Idrogeno verde per Legambiente

“Un hub dell’idrogeno è fortemente auspicabile – si chiede Parisi – ma quale idrogeno? Non quello prodotto dalle fonti fossili, né quello blu, dove l’anidride carbonica rappresenta un rischio elevato. Bisogna puntare sull’idrogeno verde, attraverso le energie rinnovabili”.

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