Il progetto è ambizioso: si chiama Hybla, vede coinvolti due colossi del Petrolchimico, Sasol e Sonatrach, e punta a produrre energia attraverso un abbattimento drastico delle emissioni di CO 2, l’anidride carbonica.

Progetto presentato alla Sasol

L’iniziativa è stata presentata nello stabilimento Sasol di Augusta, alla presenza dei sindaci di Augusta e Melilli, Giuseppe Di Mare e Giuseppe Carta e del presidente dell’Autorità portuale della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina.

Abbattere emissioni

econdo quanto prospettato dai vertici delle aziende il Progetto Hybla ha l’obiettivo di realizzare “un impianto innovativo e di significativa capacità per la produzione di idrogeno e syngas “low carbon” in grado anche di catturare e riutilizzare la Co2 che contribuirà al processo di decarbonizzazione dei due siti (con una riduzione di emissioni di CO 2 pari a circa 120mila tonnellate all’anno).

Si punta su produzione idrogeno in Sicilia

“L’iniziativa rafforza il ruolo centrale della Sicilia nella costruzione – fanno sapere i vertici di Sonatrach e Sasol – della futura infrastruttura dell’idrogeno dell’Unione europea. Un territorio che si distingue, da un lato, per il suo grande potenziale in materia di fonti rinnovabili e, dall’altro, per la sua posizione strategica. L’avvio di una “economia siciliana dell’idrogeno”, inoltre, farà da volano per il rilancio dell’intero comparto industriale, permettendo lo sviluppo di una catena del valore che sarà in grado di stimolare diversi settori produttivi e la promozione di una mobilità locale dell’idrogeno”.

L’ipotesi idrogeno avanzato un anno fa da Confindustria

Della realizzazione di Hub per l’idrogeno a Siracusa ne aveva parlato un anno fa il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, all’inizio della crisi del Petrolchimico per via dello scoppio della guerra in Ucraina e dei boicottaggi alla Lukoil.

“Il Polo industriale di Siracusa è qualificato -spiegava Bivona – per ospitare un Hub dell’idrogeno. Il più grosso consumatore di idrogeno sono le raffinerie che lo utilizzano per desolforare tutti i prodotti che vengono immessi nel mercato. Avremmo una produzione a Km 0, senza sprechi, di energia e di trasporto. Peraltro, il Petrolchimico di Siracusa con l’idrogeno ci lavora da ormai 60 anni, per cui si sono sviluppate professionalità e conoscenze che sono un patrimonio importante che non va sprecato. Ci sono aziende che producono idrogeno, per cui basterebbe realizzarlo qui un Hub piuttosto che andare altrove e realizzarlo ex novo”.