E’ andato a Marta Barone, torinese, il Premio letterario nazionale Elio Vittorini che si è tenuto a Siracusa.  La commissione ha premiato il libro “Città sommersa”, edito da Bompiani, un romanzo nel quale il vissuto familiare, con un rapporto con il padre quanto mai complesso, offre anche un punto di osservazione speciale per analizzare uno dei periodi più difficili della storia recente del nostro Paese qual é stato quello segnato dal terrorismo.

“Non avevo avuto sin qui modo di assistere a una rappresentazione del genere – ha detto  Marta Barone -. Sono particolarmente commossa anche perché mio padre, che era uomo dai molteplici interessi, era un medico ma aveva
anche una laurea in giurisprudenza e in psicologia, era pure un grande amante del greco e immagino che queste letture sceniche, dato che lui era molto più emotivo di me, lo avrebbero commosso sino alle lacrime e lo avreste sentito singhiozzare per tutta la sala. Io mi sono trattenuta, lui l’avrebbe fatto”. A consegnare il riconoscimento all’autrice, nella Sala Ipostilia del Castello Maniace, è stato l’assessore alla Cultura di Siracusa Fabio Granata che, nel suo intervento, ha voluto sottolineare con forza il ruolo che il Premio Vittorini può avere nel progetto di rigenerazione – materiale e immateriale – della città avvenuta nella Sala Ipostila del Castello Maniace.

A condurre la serata è stato l’attore Sebastiano Lo Monaco, che ha tra l’altro anche reso omaggio a Elio Vittorini leggendo l’incipit di “Conversazioni in Sicilia”. Con lui a anche la giornalista Santina Giannone e il segretario generale del Premio Aldo Mantineo.