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Nuovo presidio dei carabinieri a Siracusa, “tempi lunghi” avverte Italia Viva

Italia Viva spegni gli entusiasmi sull’apertura del nuovo presidio dei carabinieri di Siracusa nell’ex scuola De Amicis in via Algeri, nel rione della Mazzarrona.

L’annuncio alla festa dei carabinieri

L’iniziativa è stata annunciata due giorni fa dal comandante provinciale Gabriele Barecchia nel corso della festa dell’Arma al Teatro greco dopo un incontro con il sindaco, Francesco Italia. In sostanza, quell’immobile totalmente abbandonato, il Comune ha deciso di destinarlo ai carabinieri, peraltro in una zona difficile, vittima del degrado sociale e urbano ed al centro dei traffici di droga.

Tempi lunghi per Italia Viva

“Iniziativa lodevole, ma considerato -spiegano Salvatore Piccione e Francesco Umina, coordinatore provinciale e responsabile per le periferie di Italia Viva –  lo stato attuale dell’immobile, ristrutturato ma ancora privo di porte, finestre e infissi, temiamo che se il completamento dell’opera sarà a carico del Comune i tempi per la consegna dello stabile ai Carabinieri saranno molto lunghi. Purtroppo questa amministrazione ci ha abituati agli annunci che non vedono sbocco concreto”.

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Guardia medica mai aperta

Gli esponenti di Italia Viva denunciano anche la mancata realizzazione di una Guardia medica nel rione della Mazzarrona.

“Sempre alla Mazzarona, in via Barresi, nell’edificio – dicono Piccione e Umina – in cui era ubicato l’ex ufficio casa, dovrebbe esistere una guardia medica, secondo l’accordo siglato nel 2016 tra Comune e ASP. Tuttavia, a distanza di sei anni l’ASP non ha dato seguito agli impegni assunti e la struttura è chiusa: perché l’amministrazione comunale non si è attivata per revocare la convenzione e per rientrare nel possesso dell’immobile? Nello stesso stabile sono chiusi pure i locali dell’ex Circoscrizione Grotta Santa e la biblioteca di quartiere”.

L’attacco al sindaco

“L’intera gestione – attaccano da Italia Viva – del patrimonio comunale è un esempio di cattiva amministrazione. Tantissimi gli immobili di proprietà comunali chiusi, abbandonati e privi di manutenzione: uno spreco immenso di risorse pubbliche. Non vengono pubblicati bandi per la concessione degli immobili confiscati alla mafia in favore di enti del Terzo Settore, come prevede la legge”.

 

 

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