Attendeva il trasferimento in carcere per scontare una condanna definitiva a 5 mesi di reclusione per una serie di furti commessi in Ortigia, Giovanni Merlino, 36 anni, siracusano, ma prima di farsi prendere avrebbe voluto godersi le ultime ore di libertà.

Il furto di una carta di credito

Nei giorni scorsi, prima dell’arresto dei carabinieri di Ortigia che lo hanno già accompagnato nel carcere di Cavadonna, l’uomo si sarebbe recato nell’area parcheggio di un ristorante, situato in via Elorina ed avrebbe preso di mira uno scooter.

La cena al ristorante con l’amica

Nel portaoggetti, il 36enne avrebbe trovato la carta di credito del proprietario ma cosa più importante il Pin: a quel punto, avrebbe deciso di spendere dei soldi e così avrebbe contattato un’amica, invitandola a cena. Avrebbe scelto un ristorante, sempre in via Elorina, ma all’ingresso della città, per mangiare del pesce ed al termine del pasto, il 36enne avrebbe pagato con la carta di credito rubata.

Il prelievo di 1000 euro

Non soddisfatto, avrebbe pensato di fare un prelievo e si sarebbe messo in tasca 1000 euro ma i carabinieri erano ormai sulle sue tracce dopo la denuncia del proprietario dello scooter. L’uomo, sentendo il fiato sul collo dei militari, avrebbe fatto perdere le sue tracce, salvo poi decidere di arrendersi.

Arrestato il mese scorso

Per quella condanna, aveva beneficiato dell’affidamento in  una comunità a Biancavilla, nel Catanese solo che non avrebbe voluto saperne di andarsene in quella struttura. Infatti, il mese scorso, è stato intercettato alla Marina dai carabinieri della stazione di Ortigia che gli hanno chiesto di fornire i documenti di riconoscimento ma l’uomo, dopo aver spiegato di non averli con se, avrebbe fornito un nome, non il suo, secondo quanto emerso nelle indagini delle forze dell’ordine.

La fuga in mare

Quando i militari, al comando del maresciallo Santo Parisi, hanno iniziato la verifica sulla sua identità, il 36enne sarebbe scappato a gambe levate, puntando verso il mare. Era certo che gettandosi in acqua avrebbe aumentato la possibilità di non essere visto ma i carabinieri non si sono affatto arresi, anzi hanno organizzato le ricerche a bordo del tender fino a quando lo hanno costretto a consegnarsi.