La Spi Cgil Siracusa rilancia l’idea di una medicina territoriale per sopperire alla carenza medica, soprattutto nei Pronto soccorso dove c’è una minore presenza di camici bianchi.

Confronto con i sindaci

Nello specifico, il sindacato propone di avviare un confronto nei comuni dei Distretti socio-sanitari, con gli attori istituzionali della sanità per arrivare “a una strategia condivisa che porti alla realizzazione di una rete socio-sanitaria per un salto di qualità, un riorientamento delle cure – precisa Mimmo Bellinvia, segretario provinciale dello Spi Cgil – che possono essere erogate direttamente al domicilio o in strutture di prossimità, riducendo così anche accessi impropri al Pronto soccorso, o inutili “pellegrinaggi della speranza” da una struttura all’altra, spesso molto costosi perché private”.

Che cosa è la medicina territoriale

Ma vediamo che cosa è la medicina territoriale di cui parla il sindacato allo scopo di evitare le resse nei Pronto soccorso. Con la medicina dei servizi territoriali si intendono tutte quelle prestazioni sanitarie di primo livello e pronto intervento che hanno come scopo quello di prevenire l’aggravarsi delle condizioni della persona e, allo stesso tempo, si pongono come alternativa all’ospedalizzazione.

Chi sono le figure professionali

 I professionisti della medicina dei servizi territoriali ai quali ci si può rivolgere sono: Medici di Medicina Generale, pediatri di libera scelta; Guardia Medica e medici specialisti ambulatoriali

La finanziaria

Secondo quanto sostenuto dalla Cgil, “la bozza di legge di bilancio nazionale per l’anno finanziario 2024 prefigura, di fatto, un’ulteriore riduzione di risorse nel campo della sanità”.

Il piano del Governo nazionale

Il Governo Meloni ritiene di avere messo sul piatto circa 3 miliardi “tutti destinati a un’unica priorità che per noi è l’abbattimento delle liste d’attesa” aveva detto la premier nei mesi scorsi.

“Quella dell’abbattimento delle liste d’attesa – ha tenuto a rimarcare Meloni – è una priorità che intendiamo perseguire con due misure: il rinnovo del contratto del comparto sanitario e la detassazione sia degli straordinari che dei premi di risultato legati a obiettivi di abbattimento delle liste d’attesa”.

Risorse non sufficienti per il Pd

Per il Pd, invece, “ci sono ben 14 miliardi di deficit e nella legge di bilancio non c’è traccia delle risorse necessarie per mettere in sicurezza il sistema sanitario nazionale. La spesa sanitaria rispetto al PIL è tra le più basse d’Europa e con l’esecutivo Meloni si passerà dal 7% investito con il Ministro Speranza al 6,3% del prossimo anno ”, scrive in una nota Irene Manzi, responsabile nazionale Scuola del Pd.