E’ un vero e proprio mistero il servizio Sten legato al Punto nascita dell’ospedale Di Maria di Avola. Per 9 medici che lavorano in una struttura pubblica del Siracusa ci sono forti criticità ed in un passaggio della lettera, inviata all’Asp di Siracusa, scrivono che “se, realmente, non fosse previsto il servizio Sten per il presidio ospedaliero di Avola, si appaleserebbe la mancanza di requisiti”, inoltre “tale mancanza esporrebbe i neonati ad un elevato rischio”.

Cosa è il servizio Sten

Lo Sten, servizio di trasporto emergenza neonatale prevede il trasferimento di un neonato che necessita di cure intensive presso una struttura di livello superiore o quando le condizioni cliniche della donna non ne consentono il trasporto ed è opportuno espletare il parto o quando quest’ultimo è imminente.

La lettera dei 9 medici

La lettera è stata protocollata il 7 di settembre scorso ma, ufficialmente, non vi sono state risposte, solo in una occasione pubblica, nel corso di una iniziativa che si è svolta nell’area dell’ospedale Umberto I di Siracusa, il commissario straordinario dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, rispondendo ad una domanda, ha spiegato che non vi sono criticità al Punto nascita di Avola.

C’è o non c’è il servizio Sten?

Ma il servizio Sten c’è o non c’è? A quanto pare lo sanno in pochi, nemmeno i deputati regionali, si spiega così l’interpellanza dei parlamentari Ars del Pd, tra cui il siracusano, Tiziano Spada, che, rivolgendosi all’assessore alla Salute, hanno chiesto di avviare una ispezione all’Asp per “chiarire se la denuncia dei medici che hanno sottoscritto la lettera sia fondata e se il punto nascita di Avola sia in grado di garantire gli standard di sicurezza richiesti dalla normativa vigente per il suo mantenimento” .

I parti ad Avola

Peraltro, nella stessa interpellanza all’assessore Giovanna Volo, si evidenzia che “dai dati diffusi dall’assessorato alla Salute il punto nascita di Avola non raggiungerebbe il numero di 500 parti l’anno, necessari per consentire il mantenimento del presidio”.

Manca la risposta della Regione

Non è ancora arrivato un chiarimento da parte della Regione per spiegare se l’ospedale di Avola è sicuro per le partorienti ed i neonati. Del resto, questa incertezza, alimentata, come scritto dai medici e dalle iniziative dei deputati regionali del Pd, rischia di ingenerare un senso di timore per le mamme che intendono partorire al Di Maria di Avola.

Nemmeno a Roma si sa nulla

Del Punto nascita di Avola e di questa presunta criticità non se sanno nulla i sindacati e nemmeno i parlamentari nazionali, basta leggere l’interrogazione al ministro della Salute da parte dei senatori del Pd, tra cui il siracusano Antonio Nicita, in cui si chiede all’esponente dell’esecutivo nazionale “quali iniziative, di propria competenza, intenda adottare per risolvere le criticità esposte al fine di garantire la piena tutela del fondamentale diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione e lo svolgimento delle procedure, da parte del personale medico, in sicurezza”.

Il valzer dei manager della sanità

La Regione ha anche un’altra grana sanitaria, quella della nomina dei manager delle Asp e delle aziende ospedaliere. Nei giorni scorsi, si è tenuto un vertice a Palazzo d’Orleans sulle nomine dei dirigenti generali delle Asp e delle Aziende ospedaliere.

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