Il patto tra Azione e Pd potrebbe saltare anche per le Regionali. Molto dipenderà dall’esito del vertice di oggi tra il Pd ed il M5S, che dovranno decidere se presentarsi insieme per sostenere la candidatura di Caterina Chinnici, vincitrice delle Primarie del Centrosinistra del 23 luglio. Se fosse sottoscritta l’intesa, il partito di Carlo Calenda prenderebbe altre strade, come ribadisce Francesco Italia, componente delle segreteria nazionale di Azione e sindaco di Siracusa.

In Sicilia, quale è la partita che sta giocando Azione?

Caterina Chinnici è una candidata di assoluta serietà e da noi apprezzata ma occorrerà verificare il quadro delle alleanze. Oggi, peraltro, è una giornata determinante, in quanto c’è un incontro tra Pd e M5S: capiremo quello che verrà fuori da questo vertice. Con il M5S non intendiamo allacciare accordi politici.

Perché si è rotta l’alleanza con il Pd?

Il Patto col Pd nasceva dalla condivisione della cosiddetta Agenda Draghi. In questo accordo, ci sarebbe stato spazio per i partiti a sinistra del Pd ma senza un loro centralità. Gli elettori avrebbero difficoltà a comprendere una coalizione in cui ci sono contemporaneamente forze che vanno nel segno della continuità del Governo Draghi ed altre che, invece, in Parlamento lo hanno bocciato per ben 54 volte.

Sfilarsi dal Pd non vi farà perdere seggi sicuri?

Si stava profilando una coalizione con una proposta politica contradditoria ed antitetica, per cui la credibilità che Azione si è costruita in questi pochi anni sarebbe andata in fumo. Certo, sarebbe stato più conveniente per noi mantenere l’accordo con il Pd, che ci avrebbe dato più seggi. Invece, abbiamo preferito la coerenza delle nostre idee ai posti sicuri in Parlamento.

Che possibilità ci sono di un terzo polo?

Se si riferisce ad un’alleanza con Renzi, tutte le ipotesi sono in campo, come ha detto lo stesso Calenda, a patto che gli obiettivi siano comuni e convergenti.